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9 mesi agoon
Sabato scorso negli Stati Uniti c’è stata l’ennesima sparatoria: in Florida, un 21enne bianco, mosso dall’odio nei confronti degli afroamericani, ha ucciso tre persone.
L’attentatore, Ryan Christopher Palmer, era intenzionato a fare una strage alla Edward Waters University, una piccola università frequentata quasi esclusivamente da afroamericani – ma la sicurezza, al suo rifiuto di mostrare un documento, gli avrebbe negato l’accesso al campus. Palmer avrebbe quindi ripiegato verso un negozio, dove ha assassinato tre persone nere. Prima di entrare nell’edificio, l’omicida avrebbe telefonato ai suoi genitori chiedendo loro di diffondere il suo “manifesto”, un documento in cui inveiva contro gli afromericani e dichiarava di volerli uccidere.
Dopo aver compiuto la strage, Palmer si è barricato nel negozio e si è tolto la vita prima dell’arrivo della polizia. Indosso aveva un giubbotto antiproiettile, il volto coperto da una mascherina e da un cappello, una pistola glock e un fucile d’assalto AR-15 su cui erano incise delle svastiche. Le persone uccise avevano 52, 29 e 19 anni.
Entrambe le armi sarebbero state acquistate illegalmente da Palmer, che già a 15 anni è stato segnalato per violenza domestica e ricoverato in un ospedale psichiatrico.
“Dobbiamo dire chiaramente e con forza” ha dichiarato il presidente statunitense Joe Biden “che non c’è posto in America per il suprematismo bianco. […] L’odio non deve avere un porto sicuro. Il silenzio e complicità e non dobbiamo restare in silenzio.”
Nemmeno questo terribile episodio, che è avvenuto proprio nei giorni in cui ricorre l’anniversario del discorso di Martin Luther King, il reverendo che sognava degli Stati Uniti senza odio razziale, ha spinto i Repubblicani ad ammettere che ci sia un problema riguardo il razzismo negli USA. Vivek Ramaswamy, candidato repubblicano in Florida, ha infatti dichiarato che non esisterebbe il suprematismo bianco e che il problema sarebbero solo “i media e l’establishment”, colpevoli di “gettare benzina sul fuoco del razzismo”.
Ron DeSantis, governatore della Florida, ha affermato che la causa della strage – che ha condannato – non sarebbe nella libera circolazione delle armi, ma nella malattia mentale dell’attentatore. Ci si domanda, però, come sia stato possibile che un soggetto problematico come Palmer sia riuscito a procurarsi la pistola e il fucile d’assalto con cui ha compiuto i tre omicidi.
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