articolo di Raffaele Ciampa
La famigerata terra dei fuochi, secondo alcuni studi portati avanti dalla Siru, (società italiana di riproduzione umana), mette in pericolo anche la produttività degli spermatozoi.
Secondo gli studi, il 60% dei casi presi in esame proveniente dalla regione Campania ha un liquido seminale più debole rispetto alla media nazionale e il rischio di infertilità è maggiore.
Come spiega Luigi Montano presidente della Siru “ il liquido seminale è un ottimo marker, indicatore di salute ambientale e del territorio”.
I dati: coppie meno fertili in aumento, tumori e possibile calo demografico
Le coppie meno fertili sono in netto aumento, sempre più coppie fanno delle terapie di fertilità. Questi dati dimostrano come i fattori ambientali mettano a rischio non solo la salute dei cittadini ma potrebbero anche essere causare un ulteriore calo demografico. Il governo, per questa ragione, è in stato di allerta e starebbe già pensando di iniziare una campagna di prevenzione rivolta agli adolescenti.
Quintali e quintali di rifiuti sotterrati nei campi dell’interland napoletano rilasciano ogni giorno nell’aria, nelle falde acquifere e di conseguenza nei raccolti quantità di sostanze tossiche molto elevate, le conseguenze oltre a quelle sopra citate sono anche un netto aumento dei casi di tumore e cancro.
La “terra dei fuochi” non è solo un nome; dietro questa dicitura ci sono: 82 inchieste della magistratura, 1806 indagati e 443 aziende coinvolte. Molte di queste inchieste sono arrivate in tribunale. Stiamo parlando di 22 anni di versamenti di sostanze tossiche, veleni e rifiuti che hanno trasformato un pezzo della regione tra Napoli e Caserta in una terra arida.
Una Campania che è sempre, sfortunatamente, meno felix.
___
Continua a seguirci il sul nostro sito e sulla nostra pagina facebook e, per essere sempre aggiornato, iscriviti al nostro canale Telegram
