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Coronavirus

Vaccino obbligatorio in Austria: ma cos’è la “lotteria” delle dosi?

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vaccino obbligatorio

L’Austria sarà il primo paese dove effettivamente verrà introdotto l’obbligo vaccinale. Per incentivare la popolazione a sottoporsi al trattamento ha introdotto la cosiddetta “lotteria delle dosi”. Ma di cosa si tratta?

L’Austria sarà il primo paese europeo che renderà il vaccino obbligatorio

In Austria, il Parlamento ha approvato l’introduzione del vaccino obbligatorio contro il Covid-19. Dopo ore di dibattito in aula, la maggioranza ha stabilito che dal 4 febbraio tutti i cittadini austriaci saranno obbligati a vaccinarsi. Il ministro della Salute, Wolfgang Mückstein, aveva presentato il disegno di legge, sostenuto anche dai socialdemocratici all’opposizione, definendo il vaccino come un atto di solidarietà.

La vaccinazione contro il Covid-19 diventa obbligatoria per tutte le persone dai 18 anni in su che risiedono in Austria. “Fanno eccezione le donne in gravidanza, le persone che non possono vaccinarsi per motivi medici e i guariti da meno di 6 mesi”, spiega il ministro della Salute.

Il Governo austriaco non prevede sanzioni fino al 15 marzo, dopodiché scatteranno controlli e multe fino a 3.600 euro.

L’Austria, attualmente, risulta una delle popolazioni meno vaccinate d’Europa con le immunizzazioni ferme al 72%.

Ma cos’è la lotteria delle dosi?

La norma, probabilmente, resterà in vigore fino a gennaio 2024, e il governo investirà 1,4 miliardi di euro in misure per incoraggiare le persone non vaccinate a farsi avanti, una lotteria vaccinale dove sia i vaccinati che coloro che si vaccineranno per la prima volta avranno un biglietto per ogni dose e un biglietto su 10 vincerà 500 euro in voucher. Non è ancora stato specificato nell’acquisto di quali beni potrà essere utilizzato il buono.

In Italia, intanto, l’obbligo è stato introdotto per gli over 50, e al momento restano in vigore le misure imposte tramite il Green Pass base e il Green Pass Rafforzato. Ieri è scattato l’obbligo della certificazione base per accedere, dal 1° febbraio dal parrucchiere, dal barbiere, nei centri estetici, negli uffici, servizi postali, bancari e finanziari.

 

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