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Cinema

Wish – la recensione

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Per celebrare il suo 100° anniversario, la Disney ha lanciato il 62° classico, un film dal titolo molto significativo: Wish. Per inaugurare l’evento, l’8 dicembre a Napoli, presso il Maschio Angioino, fu fatta una proiezione sulle mura del castello, culminata con dei fuochi d’artificio. Una fantastica idea promozionale che si è ripetuta anche a Roma.

Ma il film è stato all’altezza delle aspettative? Scopriamolo insieme

Wish (film) - Wikipedia

La trama

Nella città di Rosas tutti sembrano vivere felici e pieni di speranza nei loro sogni. Questi vengono affidati al Re Magnifico, un potente mago che ha dedicato tutta la sua vita nella realizzazione dei sogni. Di fatto, una volta all’anno, prende uno dei desideri a lui affidato e decide di realizzarlo. La nostra protagonista, Asha, vorrebbe diventare le prossima apprendista del Re e magari, convincerlo a realizzare il desiderio del proprio nonno per il suo 100° compleanno (numero a caso? Non credo). Presto però, Asha scoprirà il lato oscuro di Magnifico e nel tentativo di combatterlo e liberare i sogni di tutti gli abitanti del villaggio. Ad aiutarla il suo inseparabile amico, Valentino e un personaggio davvero speciale: star.

La recensione

Si possono raccontare 100 anni di Disney in un film? Siamo sinceri, l’impresa è piuttosto ardua, gli spettatori carichi di aspettative e i creatori, probabilmente, carichi di pressione. Tuttavia non riesco a immaginare un argomento migliore per un film che parli effettivamente di Disney.

In fondo il “seguire i propri sogni” è un messaggio comune e ricorrente in tutti i film Disney. Wish ha cercato di carpirne l’essenza e sicuramente, i numerosi omaggi ai film precedenti sono stati apprezzati, tuttavia, la trama è stata forse un po’ trascurata per questo. A risentirne maggiormente sembra essere proprio il “villain” della storia, Magnifico viene presentato all’inizio come un personaggio positivo, fino a quando, a un certo punto emergono fini egoistici e… impazzisce per il potere. Personalmente ho trovato questo cambio un po’ troppo repentino e privo di una spiegazione reale. Non si avverte come un cattivo di spessore, ma solo sciocco.

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Ho invece adorato i disegni e gli effetti speciali. Tra l’altro vi ho letto una metafora all’interno del film che trovo decisamente applicabile nella vita reale. Le persone affidavano i sogni a qualcuno in attesa che questo li avverasse. Sembra scontato, ma per quanto sia bello sognare ed esprimere desideri, tendiamo a dimenticare che siamo noi a doverli realizzare.

Di fatto, alla fine di Wish, una volta liberati tutti i sogni, i cittadini iniziano a “lavorare” per renderli realtà con le proprie forze. Credere nei desideri e nei sogni ci dà la forza per realizzarli, ma è solo l’inizio di un percorso. Proprio in virtù del fatto che i sogni sono parte di noi e come accade ad alcuni dei personaggi, dopo averli dimenticati ci si sente un po’ più vuoti.

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I dettagli di Wish

Abbiamo detto che vi sono numerosi riferimenti ai precedenti classici Disney, ma quali sono?

Ebbene, primo fra tutti, parleremo di Star, un personaggio che ho adorato e che è il fulcro di molti film Disney. Parliamo di fatto della stella dei desideri, la stessa che è presente nel cielo di Pinocchio e anche ne “la principessa e il ranocchio”.

Quando vengono mostrate alcune sfere contenenti i sogni, in una di queste, una sarta cuce il vestito di Aurora de “la bella addormentata del bosco in azzurro”, mentre un’altra donna sogna di guidare una nave molto simile a quella di Capitan Uncino. Tra l’altro non so se lo avete notato, ma si tratta del secondo film Disney – dopo Frozen – in cui la protagonista duetta col “villain” di turno. Magnifico viene spesso avvolto dal fumo verde che richiama Malefica.

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Durante la creazione del bastone, si vede la mela avvelenata sul tavolo, inoltre cita (a volte in maniera indiretta): l’isola che non c’è, Mary Poppins e la sirenetta. Altro pezzo “rubato” dai classici villains, è la frase “specchio specchio delle mie brame”.

Altro particolare fondamentale: gli amici e aiutanti di Aisha sono 7, come i 7 nani. Credete sia solo un caso? E invece no, perché anche i loro nomi iniziano come quelli degli amici di Biancaneve. Dhalia, migliore amica della protagonista, porta gli occhiali (Doc), Safi con le sue allergie (Sneezy), Simon che dorme sempre (Sleepy), Hal è sempre allegro (Happy), Bazeema è timida e parla a bassa voce (Bashful), Dario è vestito di verde e viola (Dopey) e infine, Gabo dichiara: “poi mi chiedono perché brontolo” (Grumpy).

E ancora…

I fiori parlanti rimandano ad “Alice nel paese delle meraviglie”, mentre gli animali a Cenerentola (e non solo). Valentino dichiara di sognare una città con animali parlanti e vestiti (Zootropolis). La mantella utilizzata da Asha mentre scappa, è uguale a quella della fata madrina di Cenerentola, inoltre Star gli donerà anche una bacchetta magica, trasformandola in una vera e propria fata! Verso la fine, la Regina fa incontrare “Wendy” e “Peter” affinché lavorino a una macchina per volare.

Che dire, su questo piano si sono impegnati al massimo. In ogni caso, il film merita di essere visto almeno una volta nella vita.

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