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XO Kitty – la recensione

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Ad oggi si trova al terzo posto della Top 10 “serie più viste di Netflix”, sapete già di cosa stiamo parlando, giusto? (per forza, lo abbiamo spoilerato nel titolo). Ebbene, eccoci qui a recensire “XO Kitty“, la serie con protagonista l’esuberante e intraprendente sorellina di Lara Jean (Tutte le volte che ho scritto Ti amo). Se non l’avete vista, vi consigliamo di farlo, Dovreste invece evitare di andare avanti con la recensione in quanto, contiene spoiler! Sappiate che così come la trilogia di film, anche Xo Kitty si rifa ai libri di Jane Lynn.

Trama

Kitty è sempre stata bravissima come cupido. Di fatto, è stata lei a mettere insieme sua sorella maggiore Lara Jean e Peter, così anche con suo padre e la sua attuale matrigna. Da brava sensitiva dell’amore, è riuscita a sentire la stessa connessione tra lei e Dae, un ragazzo conosciuto in vacanza. Lui è coreano e caso vuole che frequenti la Kiss, la stessa scuola nella quale era andata la defunta madre di Kitty. Cogliendo i vari segnali del destino, Kitty decide di voler andare alla Kiss, vivere la sua storia d’amore e avvicinarsi alla madre che non ha mai avuto la possibilità di conoscere meglio. Tuttavia, lì scoprirà che Dae ha…un’altra fidanzata. Tra problemi di cuore e nuove amicizie, Kitty scoprirà se stessa e… un po’ anche sua madre.

XO, Kitty

Partiamo col dire che Kitty è un personaggio fortissimo, schietto, sincero ed esuberante. A volte un po’ ficcanaso, ma questo riuscirà a regolarlo col tempo. Partiamo col dire che non si può non guardare questa serie e notare la bellezza dei paesaggi coreani. Sebbene venga detto poco e quasi nulla di questa splendida cultura, lontana dalla nostra, ciò è molto interessante. Abbiamo per esempio la festività del Chuseok, una sorta di ringraziamento americano. Viene inoltre detto che molti orientali sono intolleranti al lattosio e che le regole sull’alcol sono molto molto più rigide  nei confronti dei minori. Ho trovato molto bello anche la crescita emotiva di Kitty, le tre fasi di amore platonico con Dae, nuova forma d’amore con Yuri (non sospettando di poter essere attratta da una donna) e… beh lei non l’abbiamo ancora vista cotta di Min oh, ma hey, io li shippo dall’ep 1, gli enemy to lovers sono sempre shippabili. Ma la ship più matura (e quindi forse a un livello emozionale più alto) è stata probabilmente quella di Q e Maurice.

Ho prezzato il mix di problemi adolescenziali che vengono trattati con la giusta leggerezza dell’età, ma soprattutto il “mistero” legato alla madre di Kitty. Bellissimo anche il fatto che sebbene le sorelle, Lara Jean e Margot non siano oresenti fisicamente, mostrava delle conversazioni telefoniche nel gruppo delle sorelle, così da rimarcare il loro legame. E vogliamo parlare delle yogurt preferito di Kitty? Un chiaro riferimento alla scena in cui, un’undicenne Kitty offre quella stessa bevanda a Peter Kavinsky in Tutte le volte che ho scritto Ti amo. Avete notato l’autrice dei libri in aeroporto al momento della partenza? L’ho trovata una scena molto ironica e divertente.

Yuri non è il solito personaggio della stronza che è  così perché gli piace essere così, ma tutto ciò che fa è per la sua storia d’amore e non credo sia da biasimare. Anche perché nel reale momento di bisogno è lei a impedire a Kitty ubriaca di finire chissà dove con uno sconosciuto. E da lì il fantastico plot twist. La dichiarazione finale di Min oh però credo sia la dichiarazione più bella di tutta la serie! (State dicendo che sono di parte?!?! Okay, forse è vero). Ora bisogna capire meglio questa storia del “anche i ragazzi sono stati espulsi”. Voglio dire…SUL SERIO?! E ORA?! CI SPOSTIAMO A L.A. PER LA SECONDA STAGIONE? Perché ci sarà una seconda stagione. Cioè nessuno lo ha ancora confermato, ma deve esserci. Non siete d’accordo? Qui su attendono scene di Kitty e Min oh! A ogni modo, vi terremo aggiornati in caso di notizia ufficiale.

 

Ps: sapevate che nella vita reale gli interpreti di Yuri e Min oh sono fratelli?

Xo la settimana TV.

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