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11 mesi agoon
Un Salone del Libro, quello che si è svolto a Torino in questi giorni, decisamente movimentato. In particolare, la contestazione della ministra per la Famiglia Eugenia Roccella – presente al Salone per presentare un libro – da parte di alcuni attivisti ha condotto addirittura a una denuncia per “violenza privata”.
La ministra a Torino avrebbe dovuto presentare un suo libro, intitolato “Una famiglia radicale”, ma l’evento è stato interrotto da circa 30 attivisti di Extinction Rebellion e di Non una di Meno, che hanno esposto striscioni e intonato alcuni slogan. Roccella ha invitato una delle contestatrici sul palco per un confronto e questa avrebbe letto un comunicato contro le posizioni della ministra riguardo l’aborto.
Dopo circa un’ora, la Roccella ha chiesto l’intervento del direttore della kermesse torinese, Nicola Lagioia, intervento che secondo la ministra non sarebbe stato sufficiente: “Di fronte a un’aggressione subita e al mio invito al dialogo rivolto ai contestatori, il direttore del Salone non solo non trova il modo di dire che è poco democratico impedire agli altri di parlare, ma addirittura attacca coloro ai quali è stato impedito di esprimersi.”
”In democrazia” ha scritto poi Lagioia su facebook “le contestazioni sono legittime, purché non violente.”
Al termine della contestazione la deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli ha accusato Nicola Lagioia di non essere intervenuto con abbastanza vigore. “Vergogna! Sei stato vergognoso, vergognati! Con tutti i soldi che pigli!” ha gridato più volte la deputata. In seguito 20 attivisti sono stati riconosciuti e denunciati dalla Digos di Torino per violenza privata.
“I contestatori della ministra Roccella” ha in seguito commentato Lagioia nella trasmissione Agorà, andata in onda su Rai3 “non volevano il dialogo perché per loro la ministra è anti-abortista e con una firma può rovinare le nostre vite, può cambiare le loro vite: dovrebbe essere lei, prima di far delle leggi, a far sì che queste leggi siano il risultato di un dialogo. […] Questo governo” ha concluso Lagioia “può avere una virata autoritaria – che non vuol dire fascismo, ma un’altra cosa. Restrizione della libertà, restrizione dei diritti: nel momento in cui c’è una ministra che è anti-abortista, io capisco che le donne si sentano minacciate”.
La ministra Roccella, che ha rivendicato il fatto di essere andata al sole come autrice di un libro e non come ministra, ha definito “fascismo” la contestazione. “Gli attacchi alla libertà di parola” ha dichiarato “vengono sempre dalla sinistra.”
”Grave” ha aggiunto “la condotta della Schlein, grave che la sinistra non difenda la libertà di parola”. La replica della segretaria del PD non si è fatta attendere e, su La7, nel corso della trasmissione “In Onda”, ha difeso le attiviste che hanno contestato la ministra Roccella: “In una democrazia si deve mettere in conto che ci sia dissenso, sta nelle cose, non riguarda mica solo chi sta al potere. Noi siamo per il confronto duro, acceso, ma è surreale il problema che ha questo governo con ogni forma di dissenso. Surreale” conclude “che ministri e deputati si siano messi ad attaccare Lagioia. Non so come si chiama la forma di un governo che attacca le opposizioni e gli intellettuali, ma quantomeno mi sembra autoritaria”.
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