Ottant’anni dopo uno degli eventi più orribili e indelebili della storia, la città di Roma commemora il rastrellamento del ghetto ebraico. È il 16 ottobre 1943, e la luce dell’alba portò con sé uno dei momenti più oscuri della storia italiana. Gli ebrei di Roma furono rastrellati casa per casa, portati in strada e poi deportati. Di quelle 1259 persone strappate dalle loro case, solo 16 fecero ritorno a Roma.
80 anni dal rastrellamento del ghetto ebraico di Roma
Oggi, in un ghetto sorvegliato come mai prima d’ora, la città si unisce per ricordare le vittime e gli orrori della Shoah. La presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che chiuderà la marcia della Memoria, sottolinea l’importanza di questa commemorazione.
La presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi di Segni, aveva espresso un monito poche ore prima del Giorno del Ricordo: “La coerenza che pretendiamo da chi intenda omaggiare con noi la memoria della Shoah implica oggi saper riconoscere il carnefice e i crimini perpetrati: 80 anni fa come oggi“.
La giornata del ricordo inizia con un corteo che sfilerà per le strade della Capitale, dal Campidoglio fino al ghetto, portando il nome di quella tragica data: 16 ottobre 1943. Le celebrazioni, organizzate dalla comunità ebraica di Roma in collaborazione con l’amministrazione comunale e la comunità di Sant’Egidio, sono state confermate nonostante le preoccupazioni per la sicurezza.
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