A Buenos Aires, capitale dell’Argentina, il Governo ha deciso di vietare agli insegnanti l’utilizzo di parole gender-neutral in classe e nelle comunicazioni coi genitori.
La ministra dell’Educazione di Buenos Aires, Soledad Acunha, ha affermato che l’eccessivo utilizzo di segni per eliminare riferimenti al genere viola la morfologia della lingua spagnola e danneggia la capacità di lettura degli studenti: “Il linguaggio non è né più inclusivo, né meno inclusivo: dipende da come le persone lo usano”.
Alcuni docenti hanno accolto la norma, altri l’hanno contestata. Tra le giovani generazioni, però, il linguaggio inclusivo è particolarmente sentito.
Come riportato da “Il Post”, nella pratica, a essere vietate saranno tre desinenze ormai molto diffuse in Argentina – soprattutto tra i giovani, ma non solo – che venivano usate informalmente da molti insegnanti con due obiettivi: per non escludere persone che non si identificano né nel genere maschile né in quello femminile, e per evitare il “maschile sovraesteso”, cioè pronomi e aggettivi declinati al maschile plurale che si riferiscono anche a persone che maschi non sono (come in italiano “tutti”).
_____
Continua a seguirci su Facebook, su Instagram, Twitter e Waveful! Ricevi tutte le notizie sul tuo cellulare iscrivendoti al canale Telegram.
Scopri gli ultimi aggiornamenti cliccando qui.