Cina: censurati i video che mostrano la povertà
Per il governo della Repubblica Popolare cinese la povertà all’interno dei confini dello stato non esiste più. Non ci sarebbero più quindi persone che stentano ad arrivare a fine mese, a fare la spesa o che vivono in condizioni disagiate e di conseguenza questa realtà deve essere rispecchiata sui social media.
Assolutamente vietati, quindi, video o contenuti, ma anche discussioni, che mettano in dubbio questa convinzione. Il video di un uomo cinese che accompagna una pensionata che vive in povertà a fare la spesa, ad esempio, è stato subito censurato dalle autorità.
Cancellato anche un altro video di una donna anziana che mostrava quali generi alimentari poteva comprare con 100 yuan, più o meno 13 euro, che era all’incirca la sua pensione mensile.
L’immagine del Paese
Le misure sarebbero per dare un’immagine di un Paese con un’economia forte e non bloccata come ha affermato il New York Times: “l’economia ora sta ristagnando e molte persone che hanno beneficiato della precedente crescita temono di tornare in povertà”.
D’altra parte la riduzione della povertà è un punto forte su cui fa leva il governo della Cina per sottolineare e rafforzare la propria presenza.
A marzo, la Cyberspace Administration of China, l’autorità di regolamentazione di Internet del Paese, ha annunciato che avrebbe represso chiunque pubblicasse video o post che “manipolano deliberatamente la tristezza, incitano alla polarizzazione, creano informazioni dannose che danneggiano l’immagine del Partito e del governo, e sconvolge lo sviluppo economico e sociale”.
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