Fa cadere un cero durante le prove per la comunione, vescovo propone una celebrazione separata. Arrivano le scuse.
La decisione discriminatoria
L’episodio di cui si sta parlando nelle ultime ore è avvenuto nella chiesa di Silvi, a Teramo. Un bambino autistico, durante lo svolgimento delle prove per la celebrazione della comunione, è inciampato e ha fatto cadere un cero. Il parroco, in seguito all’incidente, ha proposto per lui una cerimonia separata: “Una vera e propria discriminazione” hanno dichiarato Monia e Daniele, i genitori del bimbo.
Le scuse
“Mio figlio è inciampato, non voleva far cadere il cero. Lui è dolcissimo e ha un buon rapporto con la sua classe, tanto che tutti lo proteggono e gli vogliono bene” ha dichiarato Daniele, il padre del bambino, alquanto amareggiato. “Molti genitori non sapevano nulla, sono rimasti allibiti. Se si fossero accorti prima di tutto questo, mi hanno detto, avrebbero protestato e si sarebbero schierati dalla nostra parte” ha raccontato invece Monia, la madre.
Insomma, questa decisione ha fatto molto discutere. Ha innescato una polemica così ampia da indurre il parroco e il vescovo di Teramo e Atri a scusarsi con l’intera famiglia, giustificando la scelta come un atto di tutela e protezione nei confronti del piccolo. Il bambino, dunque, dopo aver ricevuto il Santo Sacramento da solo — seppur con l’appoggio dell’intera comunità, che ha preso parte in modo solidale alla celebrazione — è stato invitato a partecipare — insieme alla diocesi di Teramo e Atri — all’udienza del Papa che si terrà a Roma il prossimo 17 giugno. Il gesto riparatorio è stato molto apprezzato dalla famiglia.
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