Dopo aver riconquistato il Paese nell’estate del 2021, il capo supremo dei talebani ha imposto l’obbligo di indossare il burka per le donne afghane, in modo da non mostrare ne viso ne corpo, mentre finora bastava che le donne si coprissero i capelli. La legge ha rimandato così il Paese indietro di 20 anni: i talebani avevano introdotto l’obbligo, secondo la lettura più rigida della legge islamica, la prima volta che furono al potere in Afghanistan, dal 1996 al 2001.
Il ministero della Promozione della Virtù e della Prevenzione del Vizio aveva ordinato che anche le donne che appaiono in televisione si conformassero a tale obbligo entro il 22 maggio.
Ma le donne non ci stanno.
Con coraggio e determinazione, le giornaliste delle principali reti televisive afghane, come Tolonews, Shamshad Tv e 1Tv, hanno deciso di mostrarsi in tv a volto scoperto sfidando l’ingiunzione del governo dei talebani.
“Abbiamo resistito e ci siamo opposte all’uso del velo integrale ma l’emittente ha subito pressioni“, ha dichiarato Sonia Niazi, presentatrice di TOLOnews.
“Le nostre colleghe temono che se si coprono il viso, la prossima cosa che verrà decisa sarà di vietar loro di lavorare”, ha spiegato il direttore di Shanshad Tv, Abid Ehsas. “Per questo finora non hanno obbedito alla nuova disposizione”.
Le minacce dei talebani
Il portavoce del ministero ha minacciato di affrontare la questione con i loro responsabili, ricordando che “chi vive in un sistema e un governo particolare deve obbedire alle leggi e agli ordini di questo sistema” e dichiarando che tutte le donne che lavorano nel governo saranno licenziate se non rispettano il nuovo codice di abbigliamento, e gli stessi dipendenti maschi rischiano il posto se le mogli o le figlie non obbediranno.
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