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Asia

Le conseguenze economiche della guerra

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Le scelte di Putin si ripercuoteranno sull’Europa e sull’Italia – e non da un punto di vista esclusivamente militare, ma invece anche e soprattutto economico.

Il prezzo del gas

In particolare i terrificanti fatti delle ultime ore avranno gravi ripercussioni sul costo dell’energia, del gas che, com’è ormai noto, l’Italia e altri paesi europei importano dalla Russia. L’Italia importa il 43% del gas di cui ha bisogno, ma non è la sola: per fare alcuni esempi, la Germania importa dalla Russia il 49% del gas di cui necessita; l’Austria il 64% e la Finlandia addirittura il 94%.

Il TFF, principale indice di riferimento sui prezzi del gas, nella mattina del 24 Febbraio ha rilevato un aumento spaventoso del 41%. A complicare le cose potrebbero arrivare anche le sanzioni che l’Europa, Londra e gli Stati Uniti hanno invocato e promesso nei confronti della Russia, sanzioni che, tuttavia, non è ancora del tutto chiaro se riguarderanno o meno il settore energetico – sanzionare la Russia avrebbe gravissime ripercussioni sull’economia degli stati europei.

Altre sanzioni: l’esclusione della Russia dallo SWIFT

Tuttavia i problemi esisterebbero anche qualora si decidesse di sanzionare la Russia escludendola dallo SWIFT, ovvero uno dei sistemi utilizzati dalle banche per gestire i trasferimenti di denaro a livello internazionale.

Sebbene una simile sanzione sarebbe effettivamente un duro colpo per la Russia, gli stati europei sarebbero di fatto impossibilitati al pagamento del gas, la cui erogazione sarebbe quindi interrotta. 

Le conseguenze sulle aziende e le imprese

L’aumento del costo del gas si ripercuoterà in ogni caso sulle aziende e sulle piccole e medie imprese; e non si tratta dell’unico aumento. Il prezzo di grano e cereali è ormai alle stelle, ai massimi da ben nove anni e questo sta già avendo delle conseguenze gravi, gravissime in Italia: il pastificio La Molisana dal 24 febbraio ha fermato la sua produzione.

Il problema degli aumenti tocca anche gli allevamenti: sono ormai altissimi anche i prezzi di prodotti base per l’alimentazione degli animali negli allevamenti. La soia, ad esempio, ha raggiunto il picco massimo dal 2012; anche il costo del mais è salito tantissimo. 

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