Mattia Mestri, il “paziente uno” italiano a cui fu per primo diagnosticato il Coronavirus in Italia, era stato indagato dalla procura di Lodi. L’accusa era quella di “epidemia colposa”.
Un anno e mezzo fa iniziarono delle indagini – il sospetto era quello che l’uomo non fosse stato del tutto sincero con i medici di Codogno e che avesse detto delle inesattezze riguardo i contatti che avrebbe avuto. Dopo mesi di indagini si è stabilito che Mestri non ha violato alcuna norma e quindi la stessa procura ha chiesto che l’accusa venisse archiviata.
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