Questa volta, le parole finite nel mirino della magistratura turca, sono contenute nel libro “Le notti della peste”
Lo scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, è indagato in Turchia. L’accusa è quella di vilipendio nei confronti del Paese e del fondatore della Repubblica, Mustafa Kemal Ataturk.
Le parole finite nel mirino della magistratura sono contenute nel libro ‘Le notti della peste’ e avevano portato ad un primo procedimento terminato in un non luogo a procedere, per poi essere di nuovo impugnato, oggi, dalla procura di Smirne. Il primo a presentare querela era stato un avvocato di Smirne, Tarcan Uluk.
Secondo l’accusa Pamuk avrebbe fomentato odio interetnico e sentimenti d’inimicizia, per aver parlato della morte di un milione di armeni e 30 mila curdi uccisi tra la fine dell’impero ottomano e negli anni seguenti la fondazione della Repubblica nel 1923.
Secondo la procura anche il libro ‘Le notti della Peste’ conterrebbe simili incitamenti ad odio ed inimicizia e prenderebbe di mira ‘l’intera nazione turca’. In Turchia, il vilipendio, ad Ataturk è punito con pene detentive fino a cinque anni.
Cos’è il vilipendio?
Il termine vilipendio trae origine dall’aggettivo latino “vilis” che significa vile e, pertanto, vilipendere equivale a offendere.
Vilipendio è considerato reato quando qualcuno offende pubblicamente istituzioni che rappresentano valori tutelati per legge.
Si fa riferimento al termine vilipendio anche in relazione ad alcuni delitti contro il sentimento religioso e la pietà dei defunti.