Protesta dei dipendenti dell’azienda USA, i rappresentanti dei lavoratori chiedono aiuto al governo per sostenere le famiglie coinvolte.
di Pasquale Castaldo – È sempre più vicina la chiusura dello stabilimento Whirlpool a Napoli, la multinazionale americana ha indicato come termine ultimo il 31 ottobre: decisione che metterà a rischio 1400 famiglie. Intanto gli operai hanno bloccato l’autostrada A1 Napoli-Roma per avere l’attenzione del governo. Dopo 18 mesi di trattative e la chiusura dell’attività produttiva fissata al 31 ottobre, i lavoratori della Whirlpool di Napoli tentano con un nuovo sciopero di otto ore, proclamato dalle organizzazioni sindacali di categoria, di sollecitare il governo a un intervento deciso sulla multinazionale americana allo scopo di scongiurare la cessazione delle attività produttive.
La protesta rientra nelle iniziative di lotta contro la decisione della multinazionale di procedere con i licenziamenti collettivi dei lavoratori della fabbrica di lavatrici di Napoli. Alla manifestazione sono presenti anche le sigle sindacali, tra cui UILM e FIM CISL. Gli operai dell’azienda chiusa dallo scorso 1° Novembre protestano per quanto emerso dall’ultimo tavolo al Mise. Questa mattina si era svolta un’assemblea straordinaria nello stabilimento per fare il punto sull’incontro in questione, convocato due giorni fa dal Ministero dello Sviluppo economico. Whirlpool Napoli, la multinazionale non cambia idea sulla chiusura.
I sindacati: “Intervenga Draghi”.
Eventuali sviluppi sulla vicenda saranno trattati, nella giornata odierna, durante il question time a Montecitorio in ambito del decreto del Presidente del Consiglio del 24 ottobre 2020. “Siamo in attesa […] abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio un incontro” ha detto il segretario generale della Fiom di Napoli, Rosario Rappa, che sta partecipando alla protesta dei lavoratori Whirlpool all’altezza dello svincolo autostradale che lambisce lo stabilimento di via Argine.
