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Nirvana: “Nevermind” e la copertina della discordia

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“Nevermind” e la copertina della discordia.

Il 24 settembre 1991 usciva “Nevermind” dei Nirvana. La storica band grunge di Seattle formata dal leader Kurt Cobain (voce/chitarra), Krist Novoselic (basso) e Dave Grohl (batteria), che ha acceso ed incendiato i sogni e le disillusioni di un’intera generazione ed influenzato fortemente quelle a venire.

Ebbene a trent’anni dalla pubblicazione del disco divenuto una vera e propria pietra miliare del rock, si torna a parlare di Nevermind e dei Nirvana, purtroppo non solo per la speciale ricorrenza del trentennale, ma bensì per una vicenda che vede coinvolti la band stessa ed il protagonista della copertina dell’album, Spencer Elden.

Il disco che ha come brano di apertura la famosissima “Smells Like Teen Spirit”, vede ritratto sulla copertina un bimbo (Elden allora neonato) nudo, immerso nell’acqua con le braccia allargate che, fluttuante, sembra dirigersi verso una banconota da 1 dollaro appesa ad un amo da pesca. E proprio quell’immagine è in questi giorni al centro di polemiche e di una battaglia legale intentata da Elden, oggi trentenne, contro i Nirvana, l’etichetta discografica Geffen Records, il fotografo Kirk Weddle (autore dello scatto) e l’art director che si è occupato della post-produzione dell’immagine della cover.

I motivi di questa causa legale intentata da Spencer Elden sono due:

Il primo sarebbe relativo ai diritti: secondo Elden, nessuno dei soggetti sopra citati avrebbe avuto i diritti di quell’immagine. Perché lui aveva soltanto 4 mesi e non avrebbe di certo potuto dare il proprio assenso, cosa che tuttavia lui sostiene non esserci stata nemmeno da parte dei suoi tutori legali dell’epoca, sua madre e suo padre.

Il secondo chiama in causa la pedopornografia: Elden ritiene di essere stato al centro di un’immagine pedopornografica e che, nonostante ai suoi genitori fosse stato assicurato che i genitali nella foto sarebbero stati censurati con un adesivo applicato sopra, la cosa è avvenuta soltanto in alcuni Paesi, mentre in gran parte del mondo il disco è uscito con lo scatto originale senza censura.

Nella denuncia presentata lo scorso 24 agosto, Elden chiede un risarcimento di 150mila dollari da ognuna delle parti accusate e la rimozione delle parti intime, soprattutto anche in caso di una riedizione per l’occasione del trentennale del disco.

Ovviamente tutto ciò non poteva che scatenare una valanga di polemiche dettata da ira e indignazione da parte dei milioni di fan della storica band di Seattle.

Il bassista Krist Novoselic, in un’intervista in occasione del trentennale dell’album alle porte, aveva dichiarato: “Avremo il compleanno di Nevermind, 30 anni, ma lo stiamo ancora mettendo insieme. Non voglio rovinare la sorpresa! L’anniversario è davvero per i fan e per ciò che l’album significa per loro”. Lo stesso Novoselic, dopo tutto il polverone sollevato dalla vicenda Elden, aveva poi proposto di ristampare la copertina sostituendo l’immagine del piccolo Spencer, con quella del leggendario frontman della band Kurt Cobain, morto suicida a 27 anni il 5 aprile 1994 e ritrovato cadavere tre giorni dopo nella sua casa sul lago Washigton a Seattle. L’idea di Novoselic è stata anche ben accolta da tantissimi fan.

Fatto sta che tutto appare alquanto surreale, strano ed enigmatico, dato che lo stesso Elden, appena 5 anni fa, in occasione dei 25 anni di Nevermind, aveva posato con il disco tra le mani con la cover originale, si era prestato ad uno scatto che riproduceva l’immagine della copertina dell’album con lui 25 anni dopo (ovviamente in quel caso con le parti intime coperte) e si era fatto tatuare la scritta “Nevermind”.

Certo che in 5 anni le cose possono cambiare, ma la sensazione dei fan e non solo, è quella che dinanzi al “Dio denaro” ogni cosa passi in secondo piano, anche se il legale di Elden spiega che la causa non è solo finalizzata ad una richiesta di risarcimento.

In tutto ciò rimane la curiosità di sapere cosa ne penserebbe Kurt di tutta questa storia, dato che affascinato dal parto in acqua, ebbe lui l’idea per la copertina di Nevermind e scelse volutamente quella foto, tra 5 scatti diversi. Si sa che Cobain era un artista folle e ribelle, un animo tormentato fin troppo sensibile e fragile e al tempo stesso geniale e visionario. E se quel dollaro come esca sulla copertina, altro non fosse che una visione di Cobain in una proiezione futura? Una sorta di premonizione divenuta reale a distanza di 30 anni? Se così fosse, ci piace immaginare che Kurt, ovunque ora si trovi si stia facendo delle grasse risate.

Ciao Kurt, grazie per i Nirvana, grazie per Nevermind, grazie che, anche se per brevissimo tempo, tu ci sia stato, come una grossa palla infuocata e lucente che sfreccia nel cielo e va via in un lampo, perché forse le magie sono così, meravigliose e fulminee, ma sappi che a distanza di tutti questi anni, la tua scia nel cielo continua a bruciare più luminosa che mai.

SCRITTO DA: Raffaele Giuliano

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