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Oscar 2023: la Russia non candiderà nessun film.
Oscar 2023: la Russia non candiderà nessun film.
La Russia non presenterà nessun film agli Oscar di quest’anno.
Questa è la prima volta che il paese ha boicottato i prestigiosi premi cinematografici dalla caduta dell’Unione Sovietica. Ma perché? Perché l’isolamento culturale di Mosca si fa sempre più profondo.
“Il presidio della Film Academy of Russia ha deciso di non nominare un film nazionale per gli Oscar 2023“, ha affermato l’accademia russa in una dichiarazione recentemente.
Il presidente della commissione russa per la nomination agli Oscar ha annunciato in una lettera che si sarebbe dimesso in seguito alla mossa, che ha affermato essere una decisione “illegale” presa “alle sue spalle“.
“La dirigenza dell’Accademia del cinema della Russia ha deciso unilateralmente di non nominare un film russo per la nomination all’Oscar“, ha scritto Pavel Chukhray in una lettera pubblicata dall’agenzia di stampa statale Tass in cui annunciava che si sarebbe dimesso dal suo incarico.
La Russia ha vinto il premio per il miglior lungometraggio internazionale, precedentemente noto come miglior film in lingua straniera, già nel 1994 con Burnt by the Sun.
Il film, diretto dal veterano regista Nikita Mikhalkov, ritrae un ufficiale dell’Armata Rossa e sua moglie turbati dal ritorno di un ex amante durante la repressione stalinista nel 1936.
Gli ultimi due film russi nominati per il miglior lungometraggio internazionale sono stati Leviathan e Loveless, rispettivamente nel 2014 e nel 2017, del regista Andrey Zvyagintsev. Entrambi i film hanno affrontato questioni politiche nel paese, tra cui la corruzione e il ruolo della Chiesa ortodossa, suscitando scalpore a Mosca.
L’invasione russa dell’Ucraina.
L’invasione russa dell’Ucraina ha ulteriormente diviso la scena culturale del paese, con l’emigrazione di molti importanti registi. Tra loro c’erano Kantemir Balagov e Kira Kovalenko, due giovani registi promettenti i cui film sono stati presentati agli Oscar nel 2019 e nel 2021.
La Russia ha anche messo Vitaly Mansky, uno dei più celebri registi di documentari del paese e critico dell’invasione dell’Ucraina, nella lista dei ricercati.
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