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Ambiente

Scoperta una nuova malattia negli uccelli marini causata dalla plastica ingerita

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Tonnellate di rifiuti galleggianti si sono accumulati nel tempo nei mari e negli oceani di tutto il mondo. Rifiuti di vario genere si trovano sia sulla superficie che nel fondo del mare. Basti pensare che nella zona a sud dell’oceano Pacifico c’è un’isola di plastica grande 8 volte l’Italia e più estesa del Messico.

A soffrire delle conseguenze dei mari inquinati non è soltanto l’ambiente, ma tutto l’ecosistema. Uno studio pubblicato su Journal of Hazardous Materials ha individuato la nuova malattia di cui soffrono gli uccelli marini identiche ingeriscono plastica: la plasticosi.

Malati di plastica: danni al sistema digerente e alla crescita

La plasticosi colpisce principalmente le berte, un uccello marino che vive nell’Oceano Pacifico e Indiano, causando loro danni al sistema digerente.

I frammenti di plastica ingeriti provocano un’infiammazione costante, che determina la formazione di cicatrici che finiscono per alterare l’anatomia e la funzionalità dei tessuti, causando effetti a catena come un minore assorbimento di sostanze nutrienti e una crescita ridotta.

Le berte sono, inoltre, più vulnerabili a parassiti e altre infezioni, e meno efficienti nel digerire il cibo. Secondo i ricercatori l’inquinamento da plastica è così diffuso che la malattia potrebbe colpire anche altre specie animali.

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