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Economia

Stop al superbonus: cosa succederà? Allo studio salvagente per i crediti del 2022

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I bonus edilizi pesano sulla spesa pubblica solo nel primo anno di avvio, senza essere spalmati nell’arco degli anni previsti dalla detrazione. Questa è la decisione presa da Istat ed Eurostat per calcolare l’impatto sui conti pubblici dei crediti d’imposta.

L’impatto sul 2021 (anno chiuso con il deficit al 9%) e sul 2022, fa registrare un deficit dell’8%. Alla luce di questi dati, mentre il governo continua a modificare il decreto che di fatto ha bloccato i bonus edilizi, si apre un nuovo spiraglio per l’acquisto dei 19 miliardi di crediti incagliati delle imprese edili.

L’apertura

Il direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti, ascoltata ieri in audizione alla Camera, ha spiegato che le grandi imprese che aderiscono all’associazione sarebbero pronte a rilevare parte dei 19 miliardi di crediti incagliati delle aziende edili, in modo da far ripartire i cantieri. Non solo.

Il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, parlando del Superbonus ha poi spiegato che le banche potrebbero assorbire ulteriori bonus per più di 7 miliardi di euro.

Alcune banche “hanno sostanzialmente esaurito la capienza fiscale per l’acquisto di ulteriori crediti”, spiega Ruffini, “mentre altre avrebbero ancora ampi margini”.

Quanto alle imprese di assicurazione, risulterebbe una capacità di acquistare bonus edilizi per 10,2 miliardi di euro su base annua.

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