L’atteso vaccino italiano, Takis, comincia oggi la sua fase di sperimentazione ufficiale a Napoli. L’Istituto Pascale, insieme ad altri due ospedali del Nord (il San Gerardo di Monza) e del centro ( Spallanzani di Roma), è al cuore della ricerca.
La possibilità del vaccino italiano, infatti, si prospetta come una delle opzioni ideali per la battaglia definitiva al Covid. La sperimentazione avviene su base volontaria, chiunque può aderire se interessato a dare il proprio contributo al progetto del dottor Ascierto.
Oggi, il primo volontario a farsi somministrare il vaccino italiano è un informatico di Napoli, un ventiseienne. La sua candidatura, una delle prime ad arrivare, ha mostrato quanto la partecipazione dei giovani e delle persone, in generale, possa svoltare positivamente la ricerca medica.
A Napoli, l’equipe di Paolo Ascierto, recluta da un mese soggetti sani dai 18 ai 60 anni, per passare al vaglio le varie fasi obbligatorie del vaccino. L’attenzione prestata ai soggetti volontari è totale, sia precedente che successiva alla somministrazione della dose.
Paolo Ascierto, soddisfatto del lavoro fatto su Takis, sottolinea l’importanza del suo essere flessibile, un vaccino a Dna creato per resistere alle varianti, pronto alla modifica ad hoc.