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Cronaca

No alle terapie riparative: l’impegno di Beppe Sala

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A Milano, nel corso del Consiglio Comunale del 3 novembre, è stata approvata la mozione a firma Michele Albiani incentrata sulla messa al bando delle cosiddette “terapie di conversione”, il cui obiettivo è quello di cambiare – o meglio andare a curare, come se si trattasse di una malattia – l’orientamento sessuale o l’identità di genere di una persona Lgbtq+.

Le pratiche pseudoscientifiche comprendono, tra le altre cose, trattamenti farmacologici, ormonali, preghiere ed esorcismi, con l’unico intento di “curare” le persone non eterosessuali e/o cisgender.

L’impegno di Beppe Sala

La mozione approvata impegna il sindaco di Milano, Beppe Sala, a dichiarare in modo netto la propria contrarietà a simili pratiche e ad attivarsi con Parlamento, Governo e in tutte le sedi opportune per sostenere la necessità di discutere e approvare una legge che le vieti tassativamente e severamente. La mozione approvata ha inoltre impegnato il sindaco Sala e la giunta ad aprire un dialogo con tutte le comunità religiose della città, compresa l’Arcidiocesi, per prevenire e contrastare l’utilizzo di tali pratiche. L’obiettivo è quello di mettere in guardia, tra gli altri, sacerdoti, parrocchie e fedeli rispetto alla pericolosità di queste “terapie”, lesive della dignità umana.

 

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