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Economia

Assegno di inclusione: come funziona il nuovo reddito di cittadinanza?

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È ufficiale, il reddito di cittadinanza verrà abolito. Al suo posto un nuovo sussidio: dal 2024 entrerà in vigore l’assegno di inclusione.

Addio reddito!

Il 1° maggio è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto Lavoro che comprende, tra le tante altre novità, una nuova misura di contrasto alla povertà: l’assegno di inclusione. Confermato, dunque, l’addio al reddito di cittadinanza.

Misura di contrasto alla povertà

Non tutti potranno beneficiare di questa nuova misura. Al contrario del reddito di cittadinanza, l’assegno di inclusione spetterebbe infatti ad una parte ristretta della popolazione. L’importo di tale assegno partirà da un minimo di €480,00 al mese e a questo potrà essere affiancato un bonus per l’affitto di €280,00 mensili. Il sussidio potrà essere percepito per un periodo massimo di 18 mesi, tuttavia vi sarà la possibilità di poterlo rinnovare per un ulteriore anno.

A questo punto, vien spontaneo chiedersi chi sono i destinatari reali di questo assegno e quali sono i requisiti da dover possedere…vediamoli insieme!

I requisiti

Potranno usufruire dell’assegno di inclusione tutte quelle famiglie al cui interno vi è la presenza di persone con disabilità, minorenni o adulti con più di sessanta anni. Il richiedente dovrà essere in possesso della cittadinanza europea o, quantomeno, avere un familiare titolare del diritto di soggiorno permanente nell’UE. Inoltre, dovrà possedere la residenza in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Per ciò che concerne invece il lato economico, bisogna tener conto di più fattori. In primis, vi è da dire che il valore dell’ISEE dovrà essere inferiore ai 9.360€. Tuttavia, nel caso di famiglie con minori, il suddetto valore potrà essere rimodulato. Ad essere attenzionato sarà anche il patrimonio immobiliare, che non potrà superare i 30mila euro. In quest’ultimo caso, però, vi è da dire che il valore calcolato non comprenderà la prima unità abitativa purché non superi i 150mila euro…ma non è finita qui.

Ulteriori valutazioni verranno effettuate circa il reddito familiare — che non dovrà superare la soglia annua di €6.000 moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza — e il patrimonio mobiliare — che dovrà anch’esso essere pari a €6.000 (quest’ultimo crescerà di €2.000 per ogni componente del nucleo successivo al primo). Oltretutto, è da chiarire che nessun richiedente potrà essere l’intestatario di autoveicoli o motoveicoli di cilindrata superiore rispettivamente a 1600cc e 250cc immatricolati nei 36 mesi precedenti alla richiesta.

Tutti coloro che diverranno destinatari della misura dovranno, ogni tre mesi, presentarsi presso il proprio patronato di rifermento o presso i centri per l’impiego presenti sul territorio al fine di aggiornare la propria condizione lavorativa ed economica.

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