La maggior parte della popolazione in Russia è ignara di quel che sta accadendo in Ucraina. L’unico modo in cui viene descritto ciò che attualmente sta avvenendo è “operazione militare speciale”.
La censura in Russia opprime qualsiasi forma di libertà di espressione e basta poco per finire in carcere: par tali motivi, la maggior parte dei cittadini russi che si oppongono alla guerra di Putin stanno escogitando diversi stratagemmi per diffondere la verità.
Lo stratagemma escogitato a Kazan
Un gruppo di attivisti a Kazan ha sostituito i cartellini del prezzo di vari prodotti nel supermercato con informazioni riguardo la guerra in Ucraina.
Informazioni del tipo: “L’esercito russo ha bombardato la scuola d’arte a Mariupol. Circa 400 persone si nascondevano lì dai bombardamenti”, oppure “l’esercito russo non ha lasciato entrare nella regione di Kharkiv 14 furgoni con il carico di aiuti umanitari. Gli abitanti civili hanno bisogno di cibo e medicine”.
In Russia si moltiplicano, dunque, le manifestazioni di protesta contro il Cremlino: indossare il nero in segno di lutto, lasciare fiori bianchi (allusione al movimento anti-nazista Rosa Bianca) davanti alle ambasciate ucraine o sostituire il prezzo dei prodotti nei supermercati con varie informazioni censurate, sono tutte prove che confermano che quella attualmente in corso non è la guerra di un popolo, ma di uno.
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