Di giorno in giorno diventa sempre più chiaro che cercare di essere meno dipendenti dal gas russo e trovare nuove soluzioni, magari anche puntando sulle energie rinnovabili, è di fondamentale importanza.
Le dichiarazioni del Ministro della Transizione ecologica
“Noi dalla Russia importiamo 29 mld di mc di gas. Questi vanno sostituiti. Al momento abbiamo realizzato una operazione anticipata e rapida e a primavera inoltrata 15 mld saranno rimpiazzati. Rimane la metà: stiamo lavorando su rinforzo delle infrastrutture, rigassificatori e contratti di lungo termine. Ventiquattro, trenta mesi dovrebbero bastare per renderci indipendenti”.
Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani intervistato su Rai3.
Se la fornitura di gas dalla Russia fosse “interrotta completamente, le riserve attuali e il piano di emergenza ci darebbero tempo per arrivare alla stagione buona – ha aggiunto – abbiamo lo stoccaggio. Ad aprile avremo metà della disponibilità che ora importiamo dalla Russia. Dovremo fare sacrifici ma non fermeremo le macchine”.
Cingolani, inoltre, ha spiegato che “in questo momento il gas dalla Russia sta fluendo pur con i problemi etici di cui ho parlato e con i problemi economici di cui ho parlato. In questo momento siamo in grado di dire che possiamo mantenere la road map al 55% di decarbonizzazione e con un grande sforzo dobbiamo cercare di andare avanti”.
“Quello che ha fatto il governo è stato molto semplice. È stato detto che qualora ci fosse un’emergenza energetica, in caso di assoluta mancanza di energia si potrebbero mandare a pieno regime le due centrali principali ancora in funzione a carbone, che sono Brindisi e Civitavecchia, che funzionano a scartamento ridotto e potrebbero per un periodo limitato produrre energia in caso di mancanza”: ha concluso il ministro.
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