Un nuovo picco di contagi positivi al Covid si sta registrando nelle ultime settimane in Africa, in particolare nel sud del continente.
Proprio dall’Africa potrebbe prendere il via la quinta ondata che potrebbe estendersi negli altri Paesi, così come accaduto con le due sottovarianti della famiglia Omicron, note come BA.4 e BA.5.
Le sottovarianti, però, sono più trasmissibili, ma non più aggressive. BA.4 e BA.5 hanno avuto origine lo scorso dicembre e, ai primi di gennaio e da aprile, hanno cominciato a diffondersi soprattutto in Sudafrica, dove oggi sono responsabili di circa i tre quarti delle infezioni.
Grazie allo studio effettuato su 39 persone che avevano contratto Omicron BA.1, gli scienziati hanno verificato la capacità di neutralizzare le due varianti con il loro siero.
24 di loro non erano vaccinate, le rimanenti 15 si erano ammalate nonostante avessero ricevuto il vaccino Pfizer-BioNTech o Johnson & Johnson. Il siero era stato prelevato in media 23 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi, “corrispondente al momento in cui l’immunità neutralizzante contro Omicron BA.1 si sviluppa e raggiunge il massimo”.
In Africa, intanto, si sono registrati 100mila morti e 3.7 milioni di casi, ovvero il maggior numero di contagi e decessi legati alla pandemia nell’intero continente africano, ed è uscito dalla quarta ondata all’inizio di quest’anno. Dati che sembrano anticipare quanto dichiarato dalle autorità che avevano previsto che la quinta potesse iniziare a maggio o giugno.
Il direttore della Research and Innovation Sequencing Platform del Sudafrica, Tulio de Oliveira, ha affermato: “Quello che stiamo vedendo ora non sono varianti completamente nuove che stanno emergendo, ma le varianti attuali stanno iniziando a creare nuove forme di se stesse”.
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