Croci sulle vette: che cosa è accaduto?
L’antropologo Pietro Lacasella, in un articolo pubblicato sul portale ufficiale del Club alpino italiano, dal titolo: “Croci in vetta: sbagliato rimuoverle, anacronistico installarne di nuove”, si interroga sulla presenza del simbolo della croce sulle vette delle montagne e se abbia ancora senso installarne di nuove.
Il Club alpino italiano si è detto contrario alla rimozione delle croci già esistenti perché “sarebbe come cancellare una traccia del nostro cammino”, ma allo stesso tempo sostiene di “evitare l’istallazione di nuovi simboli sulle cime”.
Le reazioni del Ministro del Turismo e del leader della Lega
Questo articolo ha sollevato una bufera mediatica che ha coinvolto principalmente esponenti politici. La ministra Daniela Santanchè chiede al Club alpino di rimangiarsi la decisione, lamentandosi di non essere stata informata. “Non avrei mai accettato una simile decisione che va contro i nostri principi, la nostra cultura, l’identità del territorio, il suo rispetto” dichiara la Ministra. Non si è fatta attendere neppure la reazione del leader della lega, Matteo Salvini: “Dovete passare sul mio corpo per togliere anche solo un crocifisso da una vetta alpina”.
Il presidente generale del Club alpino italiano, Antonio Montani, sottolinea: “Nessuno intende rimuovere le croci che già ci sono, ma è il presente caratterizzato da un dialogo interculturale che va ampliandosi e da nuove esigenze paesaggistico-ambientali, a indurre il Cai a disapprovare la collocazione di nuove croci e simboli sulle nostre montagne“. Poi conclude: “Se se ne parlerà il ministero vigilante sarà sempre interpellato e coinvolto”.
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