Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha espresso “preoccupazione” per i dati dell’Italia relativi alla violenza sulle donne, dati che “riflettono una percentuale costantemente elevata di procedimenti relativi alla violenza domestica e sessuale interrotti nella fase istruttoria, un uso limitato di ordinanze cautelari e un tasso significativo di violazione della stessa”.
Risposte inefficaci alle denunce delle donne
Il Comitato dei Ministri ha quindi bollato come “inefficaci” le “risposte alle denunce per violenza domestica nel nostro paese.
È quanto si legge in una decisione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa presa durante l’ultima riunione dell’organo, tenutasi dal 19 al 21 settembre per supervisionare l’applicazione dei giudizi e delle decisioni della Corte europea per i diritti dell’uomo (Cedu).
Infine, si legge nel documento, il Comitato “ha fortemente incoraggiato le autorità a intensificare gli sforzi per sradicare gli stereotipi di genere e ottenere cambiamenti nei comportamenti culturali“.
Per questi motivi il comitato dei ministri ha chiesto a Roma di fornire entro il 30 marzo del prossimo anno una valutazione completa e statistiche sui procedimenti per violenza domestica e sessuale e gli ordini di protezione, comprese le violazioni a questi ultimi.
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