articolo di Raffaele Ciampa
Il 15 ottobre il green pass sarà interamente esteso ai lavoratori, almeno fino e alla fine dello stato di emergenza – che, per il momento, è segnata alla fine dell’anno.
L’obbligo riguarda sia il pubblico che il privato e, per chi non può ricevere il vaccino, ci sarà la possibilità di accedere al luogo di lavoro grazie al tampone molecolare che adesso ha validità di 72 ore e i test rapidi che hanno validità di 48 ore.
Chi sosterrà i costi dei tamponi?
Alcune grandi aziende come Lamborghini, Ducati e l’ex-ilva per ovviare al problema hanno addirittura deciso di pagare i tamponi ai dipendenti.
Anche nelle piccole aziende si sta valutando di risolvere il problema sostenendo i costi dei tamponi, in modo che non venga inevitabilmente meno la forza lavoro e quindi la produttività; in caso contrario, sarà il dipendente a dover sostenere i costi.
Il green pass dovrà essere controllato dal datore di lavoro tutti i giorni.
Il commento di Roberto Speranza
Intanto a Roma in questi giorni ci sono state manifestazioni e scontri in piazza del popolo contro la sede della Cgil.
Il green pass mai come oggi è un argomento rovente sulla quale il ministro della salute Roberto Speranza si esprime così: “Il 15 è un passaggio importante: faremo una valutazione della tenuta dell’impianto che abbiamo costruito ma la sensazione è che la maggioranza delle persone abbia colto che il green pass è uno strumento di libertà”.
Sono quasi passati 2 anni dall’inizio della pandemia, la luce in fondo al tunnel sembra farsi man mano più forte. Anche se siamo scesi a compromessi con mascherine e distanza di sicurezza dobbiamo fare un ultimo sforzo.
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