Dopo 148 giorni, si concluderà oggi lo sciopero degli sceneggiatori negli USA – si è trattato di un evento epocale. A comunicarlo è la Writers Guild of America (il sindacato degli autori USA) che, sui suoi social, ha pubblicato un annuncio a riguardo. La decisione sarebbe stata unanime – sia del consiglio WGA West che di quello WGA East. Gli autori e gli attori – che sono ancora in sciopero – chiedevano un aumento dei compensi e tutele dall’intelligenza artificiale.
L’accordo tra sceneggiatori e studios
Sarebbe quindi stato raggiunto, come detto giorni fa, un accordo tra gli sceneggiatori e i rappresentanti di Studios e piattaforme streaming che prevederebbe un rinnovo triennale di autori di cinema e serie TV. “Si tratta di un accordo eccezionale” ha dichiarato la WGA “con vantaggi e tutele significative per gli autori in ogni settore”.
Gli autori hanno ottenuto un aumento minimo della retribuzione tra il 3,5% e il 5% e riceveranno dei bonus per aver fatto parte di show popolari su Netflix, Max e altri servizi streaming. Ma non soltanto: gli sceneggiatori hanno ottenuto la possibilità di scrivere show con una durata minima di almeno 13 episodi – qualora avessero almeno 6 autori nello staff.
Risolto, almeno per gli sceneggiatori, il nodo dell’Intelligenza Artificiale: l’uso di questa tecnologia sarà regolamentato. La trame grezze create dall’AI non saranno considerate materiale letterario e gli scrittori potranno utilizzare l’Intelligenza Artificiale solo se lo vorranno e se l’azienda per cui lavorano è d’accordo – nessuno potrà obbligare gli autori a utilizzare l’AI.
Attori ancora in sciopero
Hollywood, però, non può ancora tirare un sospiro di sollievo: gli attori, infatti, resteranno in sciopero. Una prima trattativa era stata intavolata, in verità, già a luglio, ma tutto si era risolto con un nulla di fatto.
Il SAg-Aftra – il sindacato degli attori – chiede contratti che tutelino gli artisti dallo sfruttamento del proprio volto ad opera dell’intelligenza artificiale senza compenso e senza permesso.
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