Connect with us

Ambiente

Quali sono gli Stati che inquinano di più?

Published

on

Alla COP27 di Sharm el Sheikh si sono riuniti i capi di stato e di governo da decine di Paesi del mondo per discutere di clima. Affrontare l’emergenza climatica non è più rimandabile ed ora servono politiche attive reali che davvero invertano il trend negativo.

Ma quali stati inquinano di più?

I tre paesi con le maggiori emissioni di anidride carbonica (CO2) sono, senza dubbio, i tre paesi più industrializzati del mondo: Cina, Stati Uniti e India. Sono quindi i paesi più popolosi e industrializzati che appaiono in cima alla classifica dei paesi più inquinanti del mondo.

La Cina, con 9,9 miliardi di tonnellate di CO2 emesse, in gran parte dovute all’esportazione di beni di consumo e alla forte dipendenza dal carbone;
Gli Stati Uniti con 4,5 miliardi di tonnellate di CO2 emesse;
L’India con 2,3 miliardi di tonnellate di CO2 emesse.

La Germania è il Paese europeo che emette più CO2 a causa della sua forte dipendenza dal carbone. Di conseguenza, un quarto delle emissioni di CO2 dell’Unione Europea provengono dalla Germania. La Francia si salva dalla classifica grazie all’energia nucleare, che è la principale fonte energetica del Paese. Inoltre, la Francia emette non emette carbonio. La nostra Italia, una delle principali economie avanzate del gruppo intergovernativo G7, è 18esima, con una produzione di “appena” di 337 milioni di tonnellate di Co2 nell’intero 2019.

I paesi più inquinanti per abitante

Se prendiamo l’esempio della Francia, il suo inventario nazionale per abitante ammontava a 6,4 tonnellate di CO2 equivalente all’anno nel 2018, mentre la sua carbon footprint era equivalente a 11,2 tonnellate di CO2 all’anno.
I tre paesi più inquinanti per abitante si trovano tutti nella penisola arabica. Questo può essere spiegato sia per la grande partecipazione dell’industria petrolifera alla loro economia, sia per la loro piccola popolazione. Pur essendo il terzo Paese più inquinante in termini di anidride carbonica, l’India non compare nella classifica dei 10 Paesi più inquinanti per abitante. In effetti, l’India sta facendo notevoli sforzi e investimenti nello sviluppo delle energie rinnovabili.

L’inquinamento dell’aria causa da solo ogni anno da 2,1 a 4,21 milioni di morti. Quello atmosferico mondiale provoca la morte di circa 7 milioni di persone ogni anno. A sette anni dagli accordi di Parigi e a quasi un anno dalla COP26 di Glasgow, secondo alcuni esperti siamo vicini al punto di non ritorno di quella che definiscono la “peste del nuovo millennio”, che si manifesta anche con il cambiamento climatico

Al fine di rientrare negli accordi di Parigi, la “capitale” europea ha appena deciso lo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035. Gli Stati membri si sono prefissati come grande obiettivo quello di eliminare l’inquinamento, con emissioni zero di Co2 entro il 2050. Obiettivi che, se raggiunto, potrebbe slegarci dalla dipendenza dai produttori di energie inquinanti, che di fatto, oltre alle nostre tasche, compromettono anche la tenuta delle democrazie occidentali, la salute pubblica e l’ecosistema ambientale. Dalle emissioni di sostanze inquinanti dipenderà il futuro della democrazia, oltre che il benessere della popolazione mondiale. Nonostante gli obiettivi dell’Accordo di Parigi di ridurre significativamente le emissioni di CO2 dei Paesi firmatari per evitare un riscaldamento globale di 2°C entro la fine del secolo e i rapporti allarmanti dell’IPCC sullo stato del pianeta, non tutti i Paesi stanno ancora facendo dell’ambiente la loro priorità.

_____

Continua a seguirci su Facebook, su InstagramTwitter e Waveful! Ricevi tutte le notizie sul tuo cellulare iscrivendoti al canale Telegram.

 

Scopri gli ultimi aggiornamenti cliccando qui.

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Direttore responsabile: Maurizio Cerbone Registrazione al Tribunale di Napoli n.80 del 2009 Editore: Komunitas S.r.l.s. - P.IVA 08189981213 ROC N° 26156 del 25 gennaio 2016