L’Iran minaccia la rivista francese ‘Charlie Hebdo‘: “Guarda cosa è successo a Salman Rushdie.”
Il comandante in capo della Guardia rivoluzionaria iraniana, il generale Hossein Salami, ha avvertito la rivista francese ‘Charlie Hebdo’ di ricordare cosa è successo allo scrittore Salman Rushdie, scrittore e saggista indiano di origine britannica autore nel 1988 dei “Versetti satanici” che gli valsero una fatwa nel 1989 dall’allora guida suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ruhollah Khomeini, che decretò la condanna a morte del suo autore, colpevole di blasfemia.
Il 12 agosto 2022 Rushdie è stato accoltellato a Chautauqua, nello stato di New York. A farlo il 24enne di origini libanesi Hadi Matar che affermava di aver agito sulla base della fatwa lanciata da Khomeini.
“Consiglio ai francesi e ai direttori della rivista ‘Charlie Hebdo’ di ricordare cosa è successo a Salman Rushdie“. Queste le parole pronunciate mercoledì da Salami durante una cerimonia, nella città di Zahedan nella regione centro-orientale del Sistan e Belucistan.
Concorso di caricature
“Non si giochi con i musulmani”
L’8 dicembre ‘Charlie Hebdo’ ha indetto una gara di caricature del leader supremo dell’Iran, Ali Khamenei, per “sostenere” “gli iraniani che lottano per la loro libertà“, riferendosi alle proteste che stanno scuotendo il Paese da settembre, dopo la morte di Mahsa Amini, per aver indossato il velo islamico in modo scorretto.
Teheran ha condannato la concorrenza e ha assicurato che “non accetta in alcun modo insulti contro i suoi valori islamici, religiosi e nazionali“.
Come prima risposta al concorso, il 5 l’Iran ha chiuso l’Istituto francese per la ricerca in Iran, in reazione al “silenzio” di Parigi sul concorso di caricature.
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