Ancora l’ivermectina: oscurati siti web che la vendevano e la definivano come “cura per il covid”
Circa 30 siti web sono stati oscurati dal Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute. I siti, collocati tutti su server esteri, pubblicizzavano anche in lingua italiana la vendita di alcuni farmaci definiti utili alla cura del Covid.
I siti pubblicizzavano anche l’ivermectina, un antiparassitario veterinario
Tra questi, anche l’ivermectina, l’antiparassitario veterinario che l’Ema ha più volte raccomandato di non usare.
Questo farmaco è saltato agli onori della cronaca a causa di uno studio, poi ritrattato, secondo cui la somministrazione domiciliare di alcuni farmaci avrebbe abbassato la mortalità della malattia oltre il 75%. Peccato che si trattasse di uno “studio” basato su dati inventati – senza contare che l’ivermectina non figurava nemmeno tra i principi attivi proposti come cura domiciliare precoce della prima versione dello studio e che ci fosse solo l’intenzione dei ricercatori, sorta in un secondo momento, di aggiungerla all’elenco.
Purtroppo, sui social e in certi ambienti no-vax è circolata la notizia, riducibile a questo punto a diceria, secondo cui l’ivermectina costituisse una cura efficace: per questo siti come quelli oscurati oggi dai Carabinieri ne sponsorizzano la vendita.
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