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Cronaca

Ginecologi non obiettori: in Liguria lo è 1 su 2

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La Regione Liguria dice no a nuovi concorsi pubblici riservati a medici non obiettori “per garantire un diritto delle donne e la piena applicazione della legge 194“. Con 17 voti contrari, il consiglio regionale nei mesi scorsi ha bocciato l’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico, primo firmatario il capogruppo Luca Garibaldi, sull’indizione di un concorso per medici non obiettori.

Il documento impegnava anche a provvedere “a una programmazione regionale degli ospedali in cui si effettuano interruzioni volontarie di gravidanza andando nella direzione di un riequilibrio del personale medico e infermieristico, anche attraverso la mobilità a cui si accenna all’articolo 9 della legge 194/78”.

Secondo dati riportati da Garibaldi, “oggi in Liguria su 123 medici che operano nelle strutture preposte, solamente 59 sono medici non obiettori che effettuano interruzioni volontarie di gravidanza: meno del 50%”.

I contrari

All’opposizione, l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola ha dichiarato: “La legge non consente di individuare questo requisito come condizione per partecipare a un concorso pubblico perché sarebbe lesivo del diritto costituzionalmente garantito all’obiezione di coscienza. Inoltre potrei partecipare dichiarando di non essere obiettore e diventare obiettore l’indomani mattina, perché le crisi di coscienza avvengono dalla notte al giorno. Non è consentito alle Regioni disciplinare la materia concorsuale con provvedimenti specifici”.

Di tutta risposta, il capogruppo Pd ha ribadito che queste non sono giustificazioni sufficienti.Altre Regioni, come Lazio, Molise e Abruzzo lo hanno fatto, dimostrando che è possibile”, ha spiegato Garibaldi.

Ma in Liguria la giunta non ha alcuna intenzione di mettere in campo iniziative per garantire quello che è un diritto delle donne che spesso invece, sono oggetto di un clima sempre più preoccupante di stigmatizzazione, che tende a colpevolizzarle e nei fatti rendere sempre più difficile il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza”.

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