Le indagini dei carabinieri erano partite a luglio del 2020, attraverso l’installazione di telecamere nascoste e lunghi pedinamenti. Grazie al lavoro minuzioso certosino degli uomini dell’Arma, si è scoperta l’esistenza di 13 laboratori tessili abusi, tra Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Ottaviano e Sarno. Le attività erano gestite da soggetti di nazionalità cinese, questi ultimi, ricorrevano sistematicamente all’intermediazione illecita con due persone, attualmente indagate, di nazionalità italiana, per smaltire illegalmente i rifiuti prodotti.
Da ulteriori accertamenti, è emerso che i laboratori sottoposti a sequestro erano anche abusivi, ovvero, posti in immobili locati ad uso abitativo, privi delle autorizzazioni per l’esercizio dell’attività. Gli inquirenti, hanno accertato anche l’alimentazione da parte degli indagati di discariche abusive e nuovi siti di smaltimento illecito di rifiuti. Il capo d’accusa per gli indagati e illecita attività di gestione di rifiuti speciali, inevitabile quindi il sequestro d’urgenza “al fine di impedire la reiterazione delle condotte illecite e l’ulteriore aggravamento della compromissione ambientale dei territori interessati dagli sversamenti abusivi dei rifiuti speciali“.
