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Napoli

Napoli proibizionista (o quasi)

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Il Sindaco Gaetano Manfredi ha firmato un’ordinanza che sta facendo e farà ancora molto discutere: a partire dal 17 Febbraio, infatti, Napoli sarà blindata.

Cosa stabilisce l’ordinanza?

Per quattro mesi quello che somiglia a un vero e proprio esercito pattuglierà i quartieri di Napoli dove si svolge la vita notturna. L’ordinanza mira proprio a colpire la cosiddetta movida: i locali dovranno chiudere all’una di notte dalla domenica al giovedì e alle due il venerdì e il sabato.

Sarà inoltre vietato a ogni esercizio pubblico o commerciale di emettere suoni o musica all’esterno dei locali a partire dallo scoccare della mezzanotte, anche qualora fossero in possesso di nulla osta acustico. Supermercati, minimarket e macchinette automatiche non potranno poi vendere bevande alcoliche da asporto dopo le 24.

Cosa rischia chi non rispetta le disposizioni

I controlli sono affidati a oltre 250 agenti di polizia che scenderanno in campo a partire da giovedì, ma a loro si aggiungeranno nei giorni a seguire altre centinaia di agenti, di carabinieri e militari della guardia di finanza.

I locali che contravvengono alle disposizioni rischiano grosso: non solo multe da 25 a 500 euro, ma anche la sospensione dell’attività che può arrivare addirittura a 15 giorni. I controlli saranno mobili, non ci saranno cioè posti di blocco. 

Napoli proibizionista?

Si tratta di una misura che lascia quantomeno perplessi, anche perché la pandemia arretra e non si comprende bene il motivo per cui verranno applicati limiti orari definiti addirittura come “tassativi”.

Nell’ordinanza si legge di lotta alla malamovida, neologismo volto a indicare gli episodi di violenza che si verificano di notte nei pressi di bar e locali, di “recrudescenza del fenomeno della movida” e di aggregazione notturna, e sebbene sia comprensibile e condivisibile il desiderio di combattere il degrado urbano, è bene ricordare non solo che la vita notturna non necessariamente degenera in violenze e schiamazzi e che la movida non è un reato, ma anche che i proibizionismi raramente hanno condotto all’estirpazione di vizi e cattive abitudini.

Il proibizionismo dei ruggenti anni ‘20 non ha funzionato e probabilmente non funzionerà nemmeno nel 2022. 

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