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Cinema

One piece – la recensione

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Ciurmaaa ci siete? Eccoci qui pronti per recensire la serie Netflix di One piece, basata sull’omonimo manga di Eiichirō Oda e divenuto un’anime nel 1999, e approdato in Italia nel 2001. La serie è arrivata su Netflix il 28 agosto e si è piazzata in breve tempo nella top 10 delle più viste sulla piattaforma. Nulla di cui meravigliarsi dato che sia l’anime che il manga vanno avanti da anni, crescendo con più generazioni al seguito e avendo anche diversi film animati basati sulla saga stessa. L’idea della serie live action ha fatto sia elettrizzare che tremare i fans, per il timore che potessero rovinare quella che è un’opera d’arte giapponese. Ma qual è stato l’esito? Scopriamolo insieme

One piece – la recensione

Devo dire che personalmente rientravo tra il gruppo di persone preoccupate per la realizzazione di questa serie, essendo nostalgica e tenendo particolarmente a quest’anime. Anche perché diciamolo, sembrano portare tutti una parrucca un po’ spennata in testa, MA… vedere la serie mi ha fatto ricredere. L’idea di riassumere tutta la prima stagione in 8 episodi mi sembrava qualcosa di assurdo da realizzare, ma non solo ci sono riusciti, dando un senso logico a tutto, lo hanno fatto richiamando con estrema cura le scene impresse nella mia memoria. Sì, parlo di quelle dell’anime e del manga. Trasportare in live action un anime (o manga) non è cosa facile, anzi, dal mio punto di vista è anche più difficile che un film della Disney, ma lasciatemelo dire, ci sono riusciti alla grande.

Non solo la storia, ma i personaggi sono stati incredibilmente simili alla loro versione disegnata, sia negli atteggiamenti, che nei movimenti che nel carattere. Questo è un piano di recitazione diverso a quello a cui siamo abituati, non so se lo avete notato, ma mi hanno fatto decisamente esaltare nelle loro similitudini. Inoltre, grazie a Luffy in particolare, viene messo in risalto una nuova figura di pirati, proprio come nell’originale, ovvero che essere un pirata non è una cosa negativa, ma è vivere un’avventura. Valorizzato anche il legame di amicizia. La serie ha entusiasmato molti fans che hanno riportato sui social le varie scene del live action con quelle dell’anime e del manga da cui trae ispirazione.

La seconda stagione

Ammetto che gli effetti speciali forse sono stati un po’ “finti” ma comunque in linea con la serie. Insomma anche i cattivi somigliavano incredibilmente a…se stessi, con tanto di poteri speciali. Ora, la seconda stagione non è stata ufficializzata ancora, ma data la fine (e il suo successo) potremmo giustamente ipotizzare che ci sarà. Ma cosa ci aspetta? Chi ha letto il manga e/o visto l’anime in realtà lo sa già, potenzialmente, il misterioso villan sarà Crocodile, elemento essenziale del ciclo di Alabasta, capo dell’associazione Baroque Works e membro della temutissima Flotta dei Sette. E voi, siete pronti a salpare con i nostri pirati preferiti per la prossima avventura? Io dico, all’arrembaggio!

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