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Parti e omicidi // RECENSIONE

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PARTI E OMICIDI

“Quella ragazza è proprio stupida” mi fa Sakiko, trattenendomi. “Crede ciecamente in questo mondo”.

Dalla mente di Murata Sayaka germogliano piccoli incubi delicati, fiori che, sporchi di sangue e inchiostro, crescono sulla carta e si trasformano in storie. Parti e Omicidi, nuovissima raccolta dell’autrice giapponese portata in Italia da edizioni e/o, non fa eccezione.

Nei quattro racconti mostruosi che si celano dietro l’incantevole e inquietante copertina ci sono ancora (quasi) tutte le ossessioni che abbiamo già trovato tra le pagine delle opere precedenti dell’autrice: l’orrore nascosto nella società, l’arbitrarietà folle delle regole, il valore fluttuante che l’umanità attribuisce alla vita e alla morte, una sessualità sempre giudicata e mai compresa.

Con il suo tono asciutto e quasi asettico, ancora una volta Murata Sayaka affonda la sua penna avvelenata nel petto del lettore per farne sgorgare umori e terrori, e sebbene ci riesca, soprattutto col primo dei quattro racconti – il più originale, quello più fresco e nuovo rispetto agli altri – questa volta la lama è un po’ meno affilata del solito. Forse perché tormenta delle corde che aveva già ferito in precedenza e che ora sono coperte di cicatrici più spesse della carne tenere a cui era abituata, forse perché ci siamo un po’ abituati alle sue storie, o, forse, perché alcuni dei racconti sono davvero molto brevi, ma questa volta lo sconcerto è più contenuto, il raccapriccio meno feroce… ma, non per questo, meno autentico.

Parti e omicidi: di cosa parlano i quattro racconti?

Parti e omicidi

Il primo racconto, il più convincente e che dà titolo alla raccolta, è ambientato in un prossimo futuro dove, a causa del calo delle nascite è stato concepito e applicato il cosiddetto “sistema dei parti e degli omicidi”.

Ora che il sesso è completamente slegato dalla riproduzione, l’incentivo per far nascere nuove vite non è l’amore e nemmeno il piacere, ma l’omicidio: le persone – sia donne che uomini, grazie all’impianto di un utero artificiale – che porteranno a termine dieci gravidanze non solo saranno celebrate da tutta la società ma, col plauso di tutti, potranno scegliere una persona da uccidere, i cosiddetti “morenti”.

Triade

In Triade si racconta della vita di Mayumi, un’adolescente che, come tante sue coetanee, è in una “troppia” – e cioè una relazione a tre. Ormai, infatti, è sempre più raro vedere una relazione formata da sole due persone e Mayumi stessa non riesce a comprendere l’amore – e soprattutto il sesso – a due.

Un matrimonio pulito

Nel terzo racconto, Un matrimonio pulito, Murata Sayaka torna a parlare di una coppia sposata che non ha rapporti sessuali. Questa volta i due coniugi-coinquilini, tuttavia, vogliono avere un figlio: come potranno concepirlo senza essere costretti a fare sesso?

Ultimi momenti di vita

Ultimi momenti di vita è un racconto davvero breve – tre pagine e mezzo – che ci mostra un mondo in cui la scienza è progredita a tal punto che, potenzialmente, ciascun essere umano potrebbe vivere per sempre. Ma, nonostante questo, la morte non è affatto sparita…

“Ora va tutto bene, Mayumi, Sei di nuovo pulita e immacolata” mi sussurra all’orecchio senza farsi sentire da Keita, la voce che sembra provenire da molto lontano. “E lo sono certamente anche tua madre e la tua amica. Tutti lo sono, Mayumi. Solo che non sei in grado di accettare il mondo pulito delle altre persone”.

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