Oltre cento Paesi, nei giorni scorsi, hanno sottoscritto un accordo chiave per proteggere e ripristinare le foreste della Terra. Durante la conferenza sul clima Cop26 a Glasgow, il primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato l’intesa creta tra i “grandi del mondo” che sancisce l’impegno degli Stati a dire basta alla deforestazione e a diminuire il fenomeno entro il 2030. I Paesi firmatari, tra cui Italia, Canada, Russia e Repubblica democratica del Congo, costituiscono circa l’85% delle foreste nel mondo.
In una dichiarazione pubblicata sul sito della Cop26, per salvaguardare le foreste, ci sarebbero stanziamenti pubblici e privati per oltre 19 miliardi di dollari.
La presenza di foreste nel mondo è molto importante perché garantisce cibo, energia e stabilità economica. Inoltre, gli innumerevoli alberi sono fonte di vita essenziale per conservare genotipi e preservare gli habitat vitali per le specie in pericolo di estinzione.
Ma, oggi, come si crea una foresta? Chi è Shubhendu Sharma?
Nel mondo ci sono molte persone che amano la natura, addirittura c’è chi concretamente contribuisce a non far morire la parte verde del nostro pianeta. È il caso di Shubhendu Sharma, un uomo che, solo in India, ha creato 33 foreste.
Sharma lavora come ingegnere alla Toyota quando decide di mollare tutto per piantare alberi e riforestare zone prive di verde. Da lì crea un’impresa chiamata Afforest grazie alla quale è possibile creare una foresta in 10 anni.
La Green-economy nel mondo
La green-economy, economia verde, è molto utile alla vita del nostro Paese perché, grazie all’uso di energie rinnovabili e al riciclaggio di rifiuti, permette la riduzione dell’impatto ambientale in favore di uno sviluppo sostenibile.
La green-economy diminuisce la resa di attività economiche che traggono vantaggio da una buona qualità dell’ambiente ed è importante perché permette la crescita economica in modo sostenibile.
Grazie alla green economy è possibile ridurre l’inquinamento e il degrado ambientale e paesaggistico come la deforestazione.
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