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Cinema

The Bastard Son and The Devil Himself: La recensione

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the bastard son and devil himself

“The bastard son and the devil himself” potrebbe essere uno dei titoli più lunghi del catalogo di Netflix, ma lungo potrebbe essere anche il suo seguito. La mini serie composta da otto episodio, uscita il 28 ottobre, è entrata da subito nella top 10 della piattaforma. Il futuro della serie è ancora incerto, poiché non è stato ancora confermata una seconda stagione, ma i fans ci sono e la chiedono a grande voce.

Ideata da Joe Barton e diretta da Colm McCarthney, Debs Paterson e Tachna Surl, la serie è un drama – fantasy, tratto dalla trilogia letteraria scritta da Sally Green. La traduzione del titolo è “Il figlio bastardo e il diavolo in persona” e vede protagonista Nathan Byrn (Jay Lycurgo), un ragazzo di 16 anni la cui vita è sempre stata segnata in maniera negativa, causa il suo legame paterno con quello che tutti ritengono essere il diavolo in persona.

Ecco di cosa parla il nuovo mondo magico

Ci sono due fazioni in guerra: gli incanto fairborn e gli incanto di sangue. I primi si professano il bene, denunciando i secondi come il male assoluto. Per anni Nathan, figlio di un incanto di sangue, viene monitorato dei fairborn, che credono possa diventare esattamente come lui. Pare che il padre, sia stato artefice di una carneficina tempi addietro e abbia mangiato cuori di altri incanto per possederne i poteri. Vari sono i poteri degli incanto, spesso collegati ai quattro elementi, o quello di ricreare una situazione passata rendendola visibile a tutti, fermare il tempo, mutare forma e via dicendo.

L’unica ragione per cui Nathan continua a vivere, è una profezia secondo la quale avrebbe ucciso il padre, ma il vero antagonista sembra essere – udite udite – Soul, il capo del consiglio dei fairborn e padre di Analise (Nadia Parkes), che durante il percorso passa dall’essere un hippie peace and love a un mostro assetato di potere che si trova anche sul punto di uccidere la figlia. Ad accompagnarlo nel suo circolo di pazzia e sadomaso, c’è Jessica, la sorella di Nathan, che ovviamente vuole ucciderlo.

Quindi il giovane Byrn e Analise, intraprendono un viaggio per scappare dai “problemi familiari” (sì, dai, chiamiamoli così) e si imbattono in Gabriel (Emilien Vekemans). Quest’ultimo è un personaggio molto singolare, una sorta di stregone francese – anche se lui precisa di essere molto più di quello – con l’abilità per le pozioni e un talento ancora da rivelare in realtà. Ovviamente è amato per la sua ironia a volte spigolosa e un background difficile da non apprezzare.

The Bastard Son and the Devil Himself episode 6 review: A boat affair with some vision

The Bastard Son and The Devil Himself 2: cosa ci si aspetta?

La trilogia di libri della Green è ricca di contenuti che potrebbero essere tranquillamente sfruttati nella serie. Tra l’altro, la stessa ha lasciato gli spettatori con varie domande. Una tra le più importanti: Quale sarà il potere di Nathan? Si ritroverà a dover scegliere tra l’amore di Analise e Gabriel o finiranno in un ménage a trois? E ultimo, ma non meno importante, l’incanto di sangue stronza (Mercury) incontra l’incanto fairborn sadica (Jessica), può essere solo l’inizio di un’apocalisse per quanto mi riguarda. E il colpo di scena finale, voglio dire il padre di Nathan, non sembra così cattivo e ingiusto. Tra l’altro, non trovate anche voi inquietante la fisse per i bambini di Mercury? Vorrei poter chiamare il telefono azzurro per quel povero piccolo sfortunato che vive con lei.

Insomma, tra tutte queste guerre, pare non ci siano buoni o cattivi, nessun vincitore, ma solo stragi di sangue e se siete deboli di stomaco, chiudete gli occhi ogni tanto, ve lo consiglio. E a voi? È piaciuto questo mondo ricco di magia, segreti e guerre? Avete già scelto la vostra fazione preferita? Nell’attesa – e speranza – di una seconda stagione, ci rivedremo qui, qualsiasi orientamento avrete, cari incanti.

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