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Cronaca

Rosario Aitala è il giudice che giudicherà i crimini di guerra di Putin

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Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha fatto un appello alla Corte penale internazionale dell’Aia affinché “organizzi al più presto delle missioni a Bucha e nelle altre zone liberate per raccogliere tutte le prove sui crimini di guerra” compiuti dai soldati russi.

I crimini di guerra

E’ una drammatica certezza il fatto che il tribunale avrà molto materiale su cui condurre le proprie indagini: dalle bombe sull’ospedale pediatrico di Mariupol, ai cadaveri in strada con le mani legate, le cantine con i corpi martoriati e torturati trovati a Bucha dopo il ritiro delle truppe russe, stupri, deportazioni, violenze contro civili inermi, donne e bambini a Irpin, Hostomel, sommarie esecuzioni e saccheggi, a Chernihiv, Kharkiv e in tutta la regione di Kiev.

A valutare l’esito di tali indagini e, quindi, a decidere del destino di Putin sarà un giudice italiano: Rosario Salvatore Aitala.

Chi è Aitala?

Aitala è stato professore di diritto internazionale penale alla Luiss, fino al 1992 funzionario di polizia e nel 1997 è entrato in magistratura. Prima di arrivare all’Aja è stato consigliere per le aree di crisi e la criminalità internazionale del ministero degli Esteri in Albania, Afghanistan, Balcani e America Latina e consigliere per gli affari internazionali del presidente del Senato Piero Grasso. È componente della commissione sui crimini di guerra istituita dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia.

Ma quali sono le competenze del tribunale internazionale con sede nei Paesi Bassi? E cosa potrà fare nei confronti di Putin?

Il tribunale dell’Aia non sostituisce le giurisdizioni penali nazionali, ma interviene soltanto se queste ultime non vogliono o non possono perseguire i crimini commessi sul loro territorio o da loro concittadini.

La Russia, però, non ha aderito alla Corte penale internazionale e dunque la giurisdizione del tribunale in Russia è nulla.

Questo significa che, per l’avvio di un procedimento riguardante il crimine di aggressione, è necessario il consenso dello Stato aggressore stesso. Circostanza piuttosto improbabile in questo contesto. Per il crimine di aggressione, quindi, vi è difetto di giurisdizione.

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