Barbenheimer – polemiche in Giappone

L’uscita di “Barbie” in contemporanea a “Oppenheimer” ha scatenato il trend di “Barbenheimer”, una serie di memes, video e commenti che uniscono l’iconica bambola con il padre creatore della bomba atomica. Se molti si sono divertiti a crearli, condividerli e retwittarli, la Warner Bros Japon si è scagliata contr la casa madre, ritenendo assurda l’ironia su un tema così importante, che ancora brucia sulla pelle di molti. La Warner Bros e la Universal, le due case produttrici dei due film, sono rimaste inizialmente sconvolte dal nesso creato dagli spettatori per i due film, ma diciamolo, l’hype ha favorito entrambi i film al botteghino e questo è stato per loro un punto a favore.

Ricordiamo però, storicamente parlando, che il Giappone è stata la nazione che nel corso della Seconda Guerra Mondiale, subì i lanci degli ordigni nucleari battezzati Little Boy e Fat Man su Hiroshima e Nagasaki che generarono un numero di vittime dirette stimato fra le 150.000 e le 220.000. Ragion per cui l’accostamento un film come Barbie, ironico e divertente a uno che parla effettivamente di un argomento serio quale la bomba atomica, li ha fatti sentire “toccati” non poco, vedendo un insulto a un pezzo di storia doloroso per la propria nazione. Di fatto, nel corso del fine settimana, l’hashtag #Barbenheimer è diventato trending in Giappone insieme a quello #NoBarbenheimer, scatenando diverse critiche sull’ironia creata in Occidente sull’argomento.

Warner Bros Japan interviene su Barbenheimer

Se in un primo mento la casa madre di Barbie non si è esposta, in un secondo lo ha fatto, commentando un tweet proprio con il fanposter di “Barbenheimer”, quello con Barbie portata in spalla da Oppenheimer mentre alle loro spalle si vedono le fiamme e il fumo per intenderci. La Warner Bros ha scritto: “Sarà un’estate da ricordare”, scatenando l’ira della Warner Bros Japan che ci ha tenuto a dissociarsi da esso, criticando l’operato del social team statunitense.

Considerato che i film Barbie e Oppenheimer sono stati entrambi distribuiti in America il 21 luglio, attualmente c’è un movimento guidato dai fan d’oltremare per guardarli insieme (#Barbenheimer), ma non si tratta di un movimento ufficiale. Riteniamo estremamente spiacevole che l’account ufficiale della casa madre americana per il film ‘Barbie’ abbia reagito ai post sui social media dei fan di ‘Barbenheimer’. Consideriamo questa situazione molto seriamente. Chiediamo alla sede statunitense di prendere provvedimenti adeguati. Ci scusiamo con coloro che sono stati offesi da questa serie di reazioni prive di tatto. – Warner Bros Japan

Ed è stato proprio a questo Tweet, che la Warner USA si è sentita di dovere delle scuse, pubblicate anche su Deadlin: Warner Brothers si scusa per il suo recente e insensibile coinvolgimento sui social media. Lo studio offre le sue scuse più sincere.

Critiche no stop dal Giappone

Vari i tweet che hanno continuato a scatenarsi contro i memes del mondo Occidentale, ricordando l’indelicatezza nello scherzare su qualcosa che ha segnato la nazione nipponica in maniera permanente. Da qui è nato l’hashtag #NoBarbenheimer, con il quale sono stati mostrati anche video di persone che andavano a trovare i propri cari, vittime della bomba atomica. Anche Shunichi Murata, del partito socialista democratico ha sentito di dover intervenire sull’argomento scrivendo:

“Come individuo bisessuale nato e vissuto in Giappone, protesto contro l’uso dei meme relativi al Barbenheimer per scherzare sulle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Vi prego di ricordare che ci sono ancora persone che soffrono a causa delle conseguenze delle bombe atomiche. Il signor Oppenheimer si è pentito successivamente del suo coinvolgimento nello sviluppo di armi nucleari ed è stato coinvolto in attività a favore del divieto delle bombe all’idrogeno. Successivamente è stato espulso dagli incarichi pubblici a causa della “Paura Rossa” e ha vissuto sotto costante sorveglianza da parte delle autorità. Non avrebbe voluto vedere utilizzati in questo modo questi meme su Internet derivati da un film che lo raffigura”.

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