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Cronaca

Cambiano le regole del gioco: cosa faranno l’UE e la NATO?

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Cambiano le regole del gioco? 

“Cambiano le regole del gioco”: queste le minacciose parole del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov in risposta alle dichiarazioni del capo della politica estera dell’Unione Europea Borrell, che ha affermato di essere convinto che “questa guerra sarà vinta sul campo”.

Ma non soltanto: secondo Lavrov l’Unione Europea vedrebbe Kiev come la “testa di ponte per sopprimere la Russia; i toni, insomma, non fanno altro che alzarsi e il clima si fa sempre più teso.

Nuove sanzioni dall’UE: ma serve l’unanimità

Sarebbero in arrivo altre sanzioni per la Russia da parte dell’Unione Europea, sanzioni che però spaccano il parlamento dell’unione: fin quando non si raggiungerà l’unanimità non sarà possibile adottarle. 

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Crimini di guerra, armi al fosforo e colloqui

E mentre secondo l’intelligence della Gran Bretagna aumentano le possibilità che Mosca possa usare armi al fosforo a Mariupol ed emergono altre prove dei crimini di guerra compiuti dalle truppe russe – si parla sia di uccisione di civili che di violenze sessuali di massa perpetrate dai militari invasori – il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha avuto un lungo colloquio con il leader russo Vladimir Putin, colloquio che è stato definito come “molto duro e franco”.

“Non è stato un incontro amichevole”

ha dichiarato Nehammer. 

Le parole di Zelensky

Secondo Zelensky i russi avrebbero “perso contatto con la realtà” arrivando al punto di accusare gli ucraini dei crimini di guerra che Mosca avrebbe perpetrato a Bucha e Kramatorsk. “Tutto questo viene dalla codardia” ha dichiarato il leader ucraino “e quando cresce la codardia diventa una catastrofe. 

“Quando le persone non hanno il coraggio di ammettere i propri errori, scusarsi, adattarsi alla realtà, imparare, diventano dei mostri”.

Quando la tirannia lancia un’aggressione contro tutto ciò che mantiene la pace in Europa” ha affermato ancora Zelensky “bisogna agire immediatamente. È necessario agire secondo un criterio e l’embargo dovrebbe essere il primo passo.”

Pechino e la NATO

Anche la Cina fa sentire la propria voce: Pechino ha infatti esortato la NATO a non “destabilizzare l’Asia e il mondo in generale”.

La Nato, afferma il ministro degli esteri Zhao Lijian, dovrebbe “smettere di diffondere osservazioni false e provocatorie” contro la Cina; il segretario generale dell’Alleanza Stoltenberg avrebbe infatti precedentemente dichiarato che Pechino porrebbe “una sfida sistemica alla sicurezza nazionale delle democrazie”. 

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