“In relazione alla professionalità dimostrata nello svolgere le mansioni assegnatele l’azienda intende riconoscerle un premio pari a zero euro”.
Sembra uno scherzo e invece è accaduto davvero.
Un dipendente di un supermercato a Roma, di 38 anni, ha ricevuto una lettera che ha il sapore di beffa, tanto che il dipendente ha raccontato di essersi sentito umiliato quando ha letto quelle parole.
“Una bella botta dopo tutti i sacrifici compiuti, vengo trattato come la vittima di uno scherzo. Solo che io sono una persona e lavoro sodo. Per questo ne voglio parlare, sono settimane che sto male”, ha spiegato il 38enne.
Come se non bastasse, la parte finale della lettera è ancor più beffarda: “L’azienda, cogliendo l’occasione per congratularsi per l’obiettivo raggiunto, si augura che tale riconoscimento rappresenti un’ulteriore motivazione affinché il suo costante impegno professionale sia finalizzato al raggiungimento di crescenti risultati reciproci”: si legge nella lettera.
Due anni difficili per chi lavora in questo settore
Sono stati due anni molto difficili, in particolar modo per chi lavora nel settore alimentari, settore che non si è mai fermato anche nei momenti peggiori. Questa lettera, quindi, appare ancora più ingiusta se si pensa a tutti i sacrifici che i dipendenti hanno dovuto fare come spiegato dal 38enne:
“Siamo rimasti in due a dirigere la baracca. Abbiamo fatto turni massacranti. Alzatacce alle 5, per rimanere in negozio fino alle 22,30 a controllare i conti e la merce. Ma non mi sono mai lamentato, perché il lavoro è sacro. Fin dal giorno dell’inattesa assenza del superiore, mi era chiara l’impossibilità di raggiungere gli obiettivi. Quando ho visto la lettera, la mia prima reazione è stata l’incredulità. Poi ho provato rabbia e mortificazione per essere stato trattato da signor zero euro”.
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