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Cronaca

Siamo di fronte a un’escalation nucleare?

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La minaccia nucleare è reale?

“Ordino al ministro della Difesa e al capo di stato maggiore di mettere in allerta speciale le forze di deterrenza dell’esercito russo, in risposta alle dichiarazioni aggressive dell’Occidente”.

Con queste parole il presidente russo Vladimir Putin ha nuovamente minacciato l’Ucraina e l’occidente tutto, ordinando l’allerta della “forza deterrente” dell’esercito russo, che include le armi nucleari.

Cosa sono le Forze di deterrenza?

Le Forze di deterrenza si suddividono in Forze strategiche difensive e offensive. Le Forze nucleari strategiche (Icbm, bombardieri e missili di precisione a lunga gittata) costituiscono la base delle Forze strategiche offensive in cui rientrano anche le Forze missilistiche strategiche. Le Forze però includono anche sistemi non nucleari o duali, fra cui bombardieri, sottomarini, unità navi, navi armate con missili da crociera. Quindi anche i missili ipersonici a uso duale, Kinzhal (balistico) e Zirkon (da crociera).

Sono alla base delle forze strategiche difensive, invece, i sistemi pronti al combattimento, gli strumenti delle forze di difesa aerospaziale, inclusi i sistemi di allerta per attacchi missilistici, sistemi di controllo spaziale, sistemi di difesa missilistica, anti spazio e aerea.

“I Paesi occidentali – ha detto Putin- non stanno solo intraprendendo azioni ostili contro il nostro Paese nella sfera economica, intendo quelle sanzioni di cui tutti sono ben consapevoli, ma anche gli alti funzionari dei principali Paesi della Nato fanno dichiarazioni aggressive contro il nostro Paese”: questi i motivi, a detta del Cremlino, che hanno portato l’allerta.

Le trattative negoziali

Intanto, dopo tale offensiva russa, si sono tenute e sono appena terminate a Gomel, al confine tra Bielorussia e Ucraina, le trattative negoziali tra la delegazione di Kiev e quella russa.

Il consigliere del capo dell’ufficio del presidente ucraino, Mikhaylo Podolyak, ha fatto sapere che le parti hanno individuato una serie di temi sui quali hanno delineato soluzioni pacifiche, mentre il capo negoziatore Vladimir Medinsky al termine dei colloqui, citato da Interfax, ha citato: “Abbiamo trovato alcuni punti su cui è possibile trovare un terreno comune“.

Per Susi Snyder, una delle massime esperte internazionali sul disarmo nucleare e coordinatrice della campagna “Don’t bank on the bomb”, la sola soluzione possibile è il disarmo e l’adesione di tutti i Paesi al Trattato per la proibizione delle armi nucleari.

“Quella che si sta consumando in queste ore è una tragedia per il popolo ucraino. Le persone stanno perdendo la vita a causa di una guerra di aggressione che per la legge internazionale è vietata. Questo tipo di invasione è illegale e deve essere fermata. Noi possiamo solo sperare che prevalga la ragionevolezza e che la diplomazia si metta al lavoro perché le persone stanno soffrendo, si sta sparando ed è stato minacciato l’uso delle armi nucleari in un modo che mette tutto il nostro mondo a rischio”.

La Russia ha uno dei più grandi arsenali nucleari al mondo così come la Nato: nel mezzo c’è l’Ucraina -continua Snyder- E questo non è giusto per l’Ucraina. Non è giusto per nessuno. Se le armi nucleari verranno impiegate le ripercussioni saranno globali, le conseguenze dell’esplosione andranno ben oltre i confini dei singoli Paesi e l’impatto economico sarà peggiore delle più dure delle sanzioni possibili. L’uso delle armi nucleari è catastrofico e per questo motivo l’opzione nucleare deve essere esclusa categoricamente”.

Cosa può essere fatto per evitare questa possibilità?

Secondo quanto proposto dall’esperta, i Paesi che hanno a cuore il mantenimento della pace dovrebbero aderire al Trattato: si tratta dell’unico trattato multilaterale sulle armi nucleari che prevede un disarmo reale e verificato. E che permette di eliminare la minaccia di una guerra nucleare.

“Dobbiamo lavorare sul disarmo nucleare e su quello convenzionale, perché sono le persone comuni a soffrire quando queste armi vengono usate. Gli unici a trarre beneficio dalle armi sono coloro che le costruiscono, o meglio: chi siede nei consigli di amministrazione delle società che producono armi. Sono loro gli unici a trarne profitto, tutti gli altri sono a rischio. E più sono numerose le armi in circolazione, più è probabile che le usiamo. E questo significa che le persone comuni soffriranno e moriranno”: conclude Snyder.

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