Connect with us

la settimana tv

La Spigolatrice di Sapri: il solito sessismo rinnegato o un’inutile polemica?

Published

on

spigolatrice
articolo di Saveria Russo

E’ al centro di una polemica la nuova opera d’arte in Cilento, la “Spigolatrice di Sapri” dello scultore Emanuele Stifano, ispirata dalla poesia di Luigi Mercantini. Polemiche inutili o il solito sessimo nascosto dientro futili parole?

Chi è la Spigolatrice di Sapri?

La Spigolatrice di Sapri, nelle parole del poeta Luigi Mercantini, incarna quelli che sono i criteri che hanno portato alla costituzione dell’Italia: un simbolo della rivoluzione, un simbolo del patriottismo italiano.

E’ proprio la Spigolatrice, come scrive Mercatini, che assiste alla sconfitta dei 300 uomini della spedizione di Carlo Pisacane, arrivati nel 1857 a Sapri per dare inizio ad una rivoluzione antiborbonica nel Regno delle Due Sicile ed è sempre lei, povera e costratta a spigolare il grano, a lasciare il suo lavoro ed unirsi alla lotta, seppur da lontano, di quei “trecento, giovani e forti” massacrati dalle truppe borboniche.

Non sorprende, quindi, che Sapri abbia voluto rendere omaggio a questo simbolo con una rappresentazione visiva, con una seconda statua (la prima del 1994 e visibile solo dal mare) posta sul lungomare della città.

La statua della discordia

Quello che però ha prima stupito e poi deluso, è il modo in cui la Spigolatrice è stata rappresentata: le curve del corpo della donna evidenziate da una veste striminzita, semi trasparente, le spalle rivolte al mare, il fondoschiana pericolosamente evidenziato e uno sguardo che, per coloro che hanno avuto già l’occasione di vederla, pare civettuolo. Lo steriotipo con cui le donne, ancora oggi, si ritrovano a convivere.

L’autore di questa statuta è l’artista cilentano Emanuele Stifano, durante l’inaugurazione accompagnato dal sindaco, un paio di uomini e anche l’ex premiere Giuseppe Conte (Ironico vero? L’esaltazione di una figura femminile, divenuta simbolo del Risorgimento, ma nessuna donna di “autorità” presente).

Le reazioni

Sono partite, fin da dopo l’inaugurazione, polemiche e critiche da destra e da sinistra, alle quale lo scultore (con poca calma) ha risposto dicendo che è sconfortato dalle accuse che gli sono state mosse, che se fosse stato per lui “avrebbe fatto una figura completamente nuda.

Forti proteste sono arrivate anche dal mondo politico, anzi dalle donne del mondo politico: prima Monica Cirinnà che ha chiesto la rimozione della statua, perché simbolo di come le donne, ancora oggi, siano solo corpi sessualizzati e poi anche Laura Boldrini che, accodandosi alla Cirinnà, aggiunge chiedendosi

“ Ma come possono perfino le istituzioni accettare la rappresentazione de della donna come corpo sessualizzato? Il maschilismo è uno dei mali d’Italia”

Non è poi tardata ad arrivare anche l’ironia di alcune donne su Twitter: centinaia di condivisioni della statua ritratta da dietro, di fronte alle istituzioni in ammirazione. Qualche utente, si è anche chiesto se desiderassero “iscriversi alla palestra dove va la spigolatrice.”

D’altra parte, il sindaco di Sapri Antonio Felice, ha difeso l’opera, definendola impeccabile, aggiungendo che non sarebbe stata rimossa.

Un’occasione sprecata

Quello che dispiace è che questa sia stata un’occasione sprecata: porre al centro di una piazza una statua pericolosamente stereotipata è stato un passo falso, per Sapri avrebbe potuto rappresentare un’opportunità per non dimenticare il passato, un “trucchetto” utile per raccontare alle nuove generazioni il passato, affinchè non venga dimenticato.

E’ vero, la Spigolatrice di Sapri è andata addirittura in tendenza sui social, non per la sua storia e per tutti i valori che incarna ma, come ogni volta, si finirà a parlare delle forme sinuose di una contadina “seducente”.

Si, l’arte è arte, ma c’è sempre un contesto appropriato da rispettare, soprattutto se è l’amministrazione pubblica a finanziarla.

___

Continua a seguirci il sul nostro sito e sulla nostra pagina facebook e, per essere sempre aggiornato, iscriviti al nostro canale Telegram

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Direttore responsabile: Maurizio Cerbone Registrazione al Tribunale di Napoli n.80 del 2009 Editore: Komunitas S.r.l.s. - P.IVA 08189981213 ROC N° 26156 del 25 gennaio 2016