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Mare della tranquillità // RECENSIONE

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mare della tranquillità

E se fosse sempre la fine del mondo?

Un nobile inglese esiliato in Canada; una donna scomparsa in circostanze misteriose; una scrittrice di successo che vive sulla Luna; un uomo che non ha mai provato interesse per nulla: cosa unisce le storie di quattro persone così diverse?

Tra le foreste canadesi e le corde di un violino misterioso, Mare della Tranquillità intreccia quattro voci distanti nello spazio e nel tempo per raccontarci una storia poetica e misteriosa sul senso della vita, la forza dei sentimenti umani e che, tra un secolo e l’altro, fa i conti con il trauma collettivo che abbiamo subito negli anni della pandemia.

Mare della tranquillità: di cosa parla?

Cos’altro erano, i viaggi nel tempo, se non un problema di sicurezza?

Qualcosa di inspiegabile – un mistero, un’anomalia, un miracolo – accade a tutti i protagonisti della storia. Due momenti, distanti secoli, si sovrappongono e, per un istante, nelle foreste canadesi del 1912 si sente un violino che sarà suonato solo nel 2195 nei corridoi di un terminal aereo. Ma cosa significa tutto questo?

Gaspey-Jacques Roberts, nel 2403, diventa un detective dell’Istituto del Tempo e inizia a indagare proprio sulla bizzarra circostanza, che potrebbe dimostrare che la realtà in cui viviamo non è altro che una simulazione – un’ipotesi che getterebbe nel panico tutta l’umanità e che per questo l’Istituto è ben deciso a mantenere nascosta.

Il detective inizia così a viaggiare tra i secoli e sfiora le vite di tutti coloro che sono stati travolti dall’anomalia, cercando di resistere alla tentazione di rivelare loro cosa li attende nel futuro. Man mano che il tempo passa, però, Gaspery si rende conto di quanto sia complesso viaggiare tra i secoli senza lasciarsi coinvolgere: resterà un dipendente modello oppure si ribellerà alle regole dell’Istituto? Riuscirà a tornare a casa o si perderà tra le pieghe del tempo?

TRIGGER WARNING alla fine dell’articolo.

Un romanzo figlio della pandemia

Quella scritta da Emily St. John Mandel è una storia morbida e gentile. Anche se l’autrice costruisce una struttura di ipotesi, trame e teorie, la bellezza del Mare della Tranquillità non è nell’indagine portata avanti da Gaspery e nemmeno nelle risposte che – in un modo o nell’altro – otteniamo alla fine della narrazione. No: il punto di forza di questo romanzo è nell’umanità delle vite che racconta.

Mare della Tranquillità è un testo chiaramente figlio della pandemia vissuta nel 2020. Tutti i personaggi sono distanti tra loro, le colonie che abitano sulla sono delle stanze chiuse dove l’aria è sempre immobile e dove i panorami non sono altro che schermi, simulazioni, e dove i contatti sono molto rari, quasi assenti – Edwin, Mirella, Olive e Gaspery sono sempre, in un certo modo, isolati dagli altri, anche prima che, nel romanzo, si parli esplicitamente di virus e quarantene.

Una freccia che trafigge i secoli

Cos’è questa anomalia misteriosa, questo avvenimento che spezza le regole della fisica, se non la manifestazione della forza dell’arte che attraversa tutte le distanze e che unisce persone lontanissime tra loro? Il suono di un violino, come una freccia, trafigge i secoli e unisce in un unico spazio quattro persone che non si sarebbero mai potute toccare – esiste forse una metafora migliore per raccontare ciò che hanno fatto la musica, i film, i romanzi nei lunghissimi mesi in cui siamo stati costretti  a restare lontani?

La risoluzione reale del mistero, per questo, passa in secondo piano: Mare della Tranquillità è il racconto di ciò che significa essere umani, di quello che ci ha uniti nel corso dei secoli durante tutte le apocalissi che la nostra specie ha attraversato, del senso del raccontare storie, suonare melodie, disegnare nuovi mondi e di sfiorare quelli che, secoli fa, sono stati scritti, composti e dipinti per noi.

Una vita vissuta nella simulazione è comunque una vita.

Mare della tranquillità: perché leggerlo?

1. Si tratta di un romanzo sui viaggi nel tempo che risponde a domande inedite esponendo nuove prospettive;

2. I personaggi tratteggiati da Emily St. John Mandel sono tutti estremamente umani;

3. Mare della Tranquillità parla del trauma collettivo subito durante l’ultima pandemia senza mai scadere nella banalità e mantenendo uno sguardo positivo verso il futuro, concentrandosi sul ruolo dell’arte che unisce anche i mondi più distanti.

Trigger Warning: morte, armi da fuoco, malattia, malattia mentale, misoginia, omicidio, pandemia, prigionia, guerra.

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