Per il momento, Israele non risponderà agli attacchi dell’Iran: Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano, lo ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa.
Iran e Israele: le reciproche accuse
Nessuna reazione militare, dunque, alle centinaia di attacchi dell’Iran, accusato da Israele, che chiede all’ONU tutte le possibili sanzioni, di essere “sponsor del terrorismo” e di aver violato per anni la carta dell’ONU; l’Iran, a sua volta, dice di non volere un’escalation ma accusa Israele di “crimini e atrocità” e di essere l’unico responsabile della situazione attuale in medio oriente.
Mosca punta il dito contro l’ONU, che farebbe “due pesi e due misure”, ma fa appello alla moderazione di tutte le parti: “Chiediamo di risolvere le differenze esclusivamente tramite la strada politica e diplomatica” ha dichiarato oggi il portavoce Dmitry Peskov.
UE: necessaria una de-escalation
In Europa le reazioni sono state di unanime condanna all’attacco iraniano ma adesso tutti gli stati invitano alla de-escalation. Il presidente del consiglio Meloni ha ribadito che, nella riunione di ieri del G7 – convocata proprio dall’Italia – è stata “ribadita la necessità di fare tutti la nostra parte per dialogare con tutti gli attori interessati”, mentre il cancelliere tedesco Scholz ha chiesto a Israele di contribuire alla de-escalation.
Secondo ministro spagnolo degli Esteri José Manuel Albares, invece, per arrivare a questo risultato sarebbe necessario e urgente riconoscere la Palestina, mentre il premier inglese Rishi Sunak ha smentito la versione Iraniana secondo cui sarebbe stato dato un preavviso 72 ore prima dell’attacco a Israele.
Prefetto di Napoli: rafforzate le misure di sicurezza sugli obiettivi sensibili
In tutta Italia sono state rafforzate le misure di sicurezza sugli obiettivi sensibili e non fa eccezione la Campania. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha assicurato di aver già dato disposizioni in merito e di aver “adottato misure adeguate per le esigenze che incombono.”
L’obiettivo, comunque, rimane sempre quello di “garantire da una parte la serena e civica convivenza della popolazione e dall’altra la possibilità che tutto ciò che sta accadendo possa vederci sempre pronti e preparati”.
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