Un dibattito crescente si concentra sull’impatto ambientale dei Modelli Linguistici di Grandi Dimensioni (LLMs) come ChatGPT di OpenAI e Bard di Google. Questi chatbot di ultima generazione, sebbene capaci di compiere straordinarie imprese, sollevano preoccupazioni significative riguardo all’ambiente.
Il consumo d’acqua di ChatGPT
Oltre al consumo energetico considerevole e all’assorbimento massiccio di dati durante il loro addestramento, si scopre che questi LLMs richiedono anche quantità significative di acqua. Un recente studio ha rivelato che il processo di addestramento di GPT-3 ha comportato il consumo di ben 700.000 litri d’acqua. Ancora più allarmante, un altro studio ha suggerito che una singola conversazione tra un utente medio e un chatbot sia equivalente al consumo di una bottiglia d’acqua di dimensioni standard.
Questi dati preoccupanti hanno sollecitano l’attenzione degli esperti del settore idrico, specialmente negli Stati Uniti, dove si affronta già una complessa situazione ambientale a causa della siccità. Il problema è destinato a peggiorare poiché i modelli linguistici diventeranno sempre più complessi e richiederanno una crescente quantità d’acqua per il loro addestramento.
Per mantenere la temperatura interna dei data center entro limiti accettabili (50-80 gradi Fahrenheit o 10-27 gradi Celsius), vengono utilizzate torri di raffreddamento che fanno evaporare acqua fredda. Questo processo è efficace ma richiede enormi quantità d’acqua. Gli studiosi stimano che un litro d’acqua viene consumato per ogni kilowattora speso in un data center medio.
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