
Una ragazza era stata violentate nel letto dell’ospedale dove era ricoverata. Vent’anni dopo il processo non è mai iniziato per irreperibilità dell’aggressore.
Dopo vent’anni un processo mai iniziato
È successo quasi vent’anni fa: un uomo si infilò nel letto di una donna ricoverata e la palpeggiò. Nonostante nome e cognome dell’imputato siano noti, per tutto questo tempo è risultato irreperibile e le ricerche delle forze dell’ordine non sono servite. Dal momento che il processo è rimasto sospeso per tutto questo tempo, stando alla Riforma Cartabia, il caso dovrebbe chiudersi definitivamente e il giudice dovrebbe emettere una sentenza di non doversi procedere per irreperibilità.
Irreperibilità dell’imputato
I fatti risalgono al 17 novembre del 2003, l’uomo le tappò la bocca e la costrinse a subire violenze sessuali. Dopo essersi divincolata, la donna è riuscita a gridare richiamando l’attenzione degli infermieri e facendo fuggire l’aggressore.
Il Tribunale non ha potuto far altro che prendere atto della irreperibilità: è stata rinnovata la sospensione del processo e sono state disposte nuove indagini. Ora la prossima udienza è fissata per il marzo del 2023 quando il giudice potrebbe pronunciare una sentenza di non doversi procedere. Nel caso in cui l’imputato venisse rintracciato il processo prenderà il via.
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