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Cronaca

Perché la Boldrini è stata contestata al corteo femminista?

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Perché la Boldrini è stata contestata al corteo femminista?

In un video virale, risalente alla settimana scorsa subito dopo le elezioni politiche, Laura Boldrini è stata contestata dalle militanti del movimento femminista Non una di meno durante la manifestazione romana in difesa del diritto all’aborto.

Nel video si vedono alcune ragazze che inveiscono contro l’ex presidente della Camera, ricordandole che il ministro Lorenzin (alla Sanità durante i governi Pd nella legislatura 2013-2018) ha reso a pagamento la pillola anticoncezionale.

A quel punto la Boldrini, indispettita, ha provato a replicare, dicendo alle attiviste che se la stavano prendendo con la persona sbagliata. Ma quando le viene chiesto cosa rappresenta, inizia a balbettare: “Io rappresento dei principi e dei valori”, dice la parlamentare del Pd.

Lei non rappresenta nulla, se ne deve andare da questa piazza”, tuonano, per tutta risposta, le ragazze.

Ma non finisce qua. Il confronto è continuato: “Sa perché non siamo unite? Perché a lei di chi sta nei quartieri popolari non gliene frega niente… La legge 405 non viene applicata ma lei non ne conosce l’esistenza”.

Messa all’angolo, la Boldrini alla fine perde la pazienza: “Allora questa legge ve la difenderà Fratelli d’Italia, brave”. E se ne va, applaudendo infastidita.

“Il Pd? Nulla per le donne”

Giorni dopo la manifestazione, una delle attiviste è stata intervista ed ha cercato di chiarire la sua posizione.

Le dure contestazioni ricevute dalla Boldrini in piazza non erano un attacco personale ma una critica “a ciò che lei rappresenta“.

A dirlo è Giulia, la studentessa che, lo scorso 28 settembre, aveva dato il via alla protesta contro la deputata, presentatasi alla manifestazione pro-aborto ma accolta dagli improperi di alcune femministe. Ora, stemperate le tensioni di quel faccia a faccia, a tornare sull’episodio sono state proprio le giovani attiviste.

Come generazione siamo rimasti delusi da quello che è stato e che è ancora il Pd“, ha affermato Giulia. “In piazza penso che ci sia sinistra e sinistra. Ne serve una che stia realmente dalla parte delle donne e delle classi popolari“.

Le colpe del PD

Proprio sul tema dell’aborto, che il Pd aveva usato contro Giorgia Meloni, la manifestante femminista è tornata ad accusare i dem di incoerenza e, soprattutto, di scarso impegno politico.

Il Pd ha preso spesso parola a favore delle donne sui temi che le riguardano, ma se andiamo a vedere i fatti ci sono delle contraddizioni evidenti. Per esempio i tagli alla sanità, che hanno colpito in primo luogo proprio le donne. Soprattutto quelle più povere“, ha attaccato Giulia. “Nel 2016 quando il centrosinistra governava e la ministra della Salute era Beatrice Lorenzin la pillola anticoncezionale è diventata a pagamento. Un duro colpo per le donne che vivono in situazioni di difficoltà economica.”

La vittoria delle destre è anche responsabilità delle scelte del centrosinistra

La vittoria delle destre è anche responsabilità delle scelte del centrosinistra e delle sue politiche che hanno lasciato una popolazione sfiduciata e delusa. Come mostrano anche i dati sull’astensione“.

 

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